Esaminando l’ultimo sondaggio effettuato dall’istituto di ricerca Noto, durante la seconda settimana del mese di febbraio, emergerebbero alcune novità.

Premettiamo che la seguente rilevazione statistica è stata commissionata dal programma Cartabianca di Bianca Berlinguer, in onda ogni martedì su Rai 3 e diffusa nella puntata del 12 febbraio. Rilevazione che confermerebbe e si sovrapporrebbe, tutto sommato, al trend statistico dei sondaggi realizzati, nelle ultime settimane, da altri istituti demoscopici (tra cui Index, Demopolis, Swg, Ipsos, eccetera).

Infatti, per quanto concerne l’asse governativo M5S-Lega, il progetto politico fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sarebbe in calo, mentre il dato elettorale della Lega del ministro Matteo Salvini sarebbe rimasto pressoché invariato.

Il M5S sarebbe sceso al 22%

Rispetto alla rilevazione precedente, datata 4 febbraio 2019, il Movimento 5 Stelle infatti sarebbe sceso al 22% delle preferenze elettorali, quindi negli ultimi 15 giorni e dopo le elezioni regionali tenutesi in Abruzzo, avrebbe perso un altro punto percentuale (scivolando dal 23% al 22%). Mentre la Lega del vicepremier Matteo Salvini sarebbe accreditata del 34% (= 0,0%) dei consensi nazionali. Complessivamente, l’esecutivo pentaleghista sarebbe comunque suffragato da un alto indice di gradimento, su base nazionale, pari al 56% dei consensi.

Per quanto riguarda le forze politiche costituenti l’opposizione parlamentare, Forza Italia di Silvio Berlusconi avrebbe accresciuto i propri consensi dell’1%, centrando la soglia del 10% dei voti nazionali. Mentre il movimento sovranista di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia si attesterebbe stabilmente ancora al 4,5% (= 0,0%) dei suffragi nazionali.

PD al 19% (-0,5%), +Europa al 3,5% (+0,2%)

Per quanto concerne il centrosinistra, il Partito Democratico sarebbe calato dello 0,5% dei consensi nazionali, scivolando al 19% delle preferenze elettorali. Mentre Più Europa di Emma Bonino avrebbe innalzato le proprie preferenze dello 0,2%, rispetto alla settimana scorsa, portandosi, conseguentemente, al 3,5% dei suffragi elettorali.

Infine, a proposito delle forze politiche minori, si registrerebbe una crescita pari allo 0,5% di Liberi e Uguali, dal momento che si sarebbe portato al 2%. Mentre Potere al Popolo rimarrebbe costantemente all’1,5% dei voti elettorali. Tutti gli altri movimenti politici, se si sommassero i consensi di cui sarebbero suffragati, si attesterebbero intorno al 2,5% dei consensi nazionali, con un calo pari allo 0,2%.