La fase di stallo riguardo alla realizzazione della Tav Torino-Lione che in questi ultimi mesi ha aggrovigliato e diviso il governo M5S-Lega, sul quale aleggiava l'ombra di una crisi, è stata sbrogliata dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. E la sua posizione ha visto favorire il Movimento Cinque Stelle. Nella fattispecie, il premier ha dichiarato di voler ridiscutere integralmente il collegamento ferroviario Torino-Lione. "Il Governo - ha dichiarato il premier - ha intenzione di interloquire con la Francia e con l'Unione Europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici che abbiamo acquisito.
E l'obiettivo è di non perdere i finanziamenti già stanziati".
La lettera alla Telt
Per mezzo di una lettera, il Presidente del Consiglio ha invitato la Telt, la società italo-francese incaricata dei lavori, ad "astenersi, con effetti immediati, da qualsiasi ulteriore attività che possa produrre vincoli economici e giuridici per lo Stato italiano con riguardo ai bandi di gara".
Nella stessa epistola Giuseppe Conte, facendo leva sugli impegni sottoscritti nel contratto di governo dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega di Matteo Salvini, sottolinea che "le considerazioni politiche ci impongono di rivalutare la realizzazione dell'opera". Conte chiarisce ancora che i pilastri dell'attuale governo sono la tutela dei cittadini e la trasparenza "per non lasciarsi condizionare dalle pressioni di gruppi di potere o da comitati d'affari".
"Fino a quando questo Governo sarà in carica - continua il premier - Sarà sempre così".
La risposta della Telt
Dal canto suo, la Telt, come ha chiarito lo stesso premier, ha assicurato di non procedere con i capitolati di gara senza il nullaosta del governo gialloverde e di quello francese precisando, peraltro, che questo sarà un periodo durante il quale si limiterà a svolgere attività preliminari.
Ma c'è dell'altro. Il direttore generale della società italo-francese Mario Virano dichiara che "la pubblicazione dei bandi di gara relativa ai lavori principali è stata sì rinviata, ma con l'invito a salvaguardare i finanziamenti europei. Perciò un nuovo rinvio oltre marzo comporterebbe la riduzione della sovvenzione europea di 300 milioni e ciò rischierebbe di chiamare in causa la nostra responsabilità civile e amministrativa quale conseguenza dell'inerzia decisionale".
A questo punto, la Telt parla di un doppio binario. "Abbiamo previsto - annuncia il direttore generale della Telt - che il Consiglio di Amministrazione fissato per l'11 marzo autorizzi la Direzione a pubblicare gli inviti a presentare candidatura per gli interventi dei lotti francesi del tunnel di base, per rispettare il termine del 31 marzo per la presentazione alla Commissione del finanziamento per l'anno 2019".