È, ancora una volta, attraverso un pungente editoriale apparso su Libero che Vittorio Feltri manifesta il proprio punto di vista su alcune vicende che, nelle ultime settimane, hanno riguardato l'attualità. Il caso Sea Watch, la gestione dei migranti e l'attenzione data al problema dal partito Democratico è finita nel mirino del giornalista. In particolare le sue considerazioni nascono da quella che sarebbe stata una cena offerta da un parlamentare del Pd, il senatore Davide Faraone, ad alcuni naufraghi. Un gesto che non è la base di parole di contestazione scritte da Feltri, ma lo spunto per sollevare perplessità sul fatto che in Italia si rischia di dare le giuste attenzioni a qualcuno che, come i migranti, le merita, rischiando però di dimenticarsi di italiani che avrebbero bisogno della stessa dose di assistenzialismo.

Feltri condivide l'umanità verso i migranti

Il punto di vista espresso da Vittorio Feltri non tende a criticare quella è che l'attenzione che viene riservata verso i migranti che vengono recuperati in mare dalle Ong. Tornando su quello che è stato il gesto di Faragone ha avuto modo di evidenziare come sia stato bravo nel mettersi a disposizione ed anzi sceglie di riservargli delle lodi per l'altruismo palesato. L'appunto, però, riguarda il fatto che in alcune situazioni si rischia di usare due pesi e due misure. Feltri sottolinea come i destinatari del gesto di solidarietà siano meritevoli delle attenzioni riservategli, ma senza giri di parole mette sul piatto il fatto che negli anni, Faraone ed il Pd, se ne sarebbero "sbattuti dei terremotati condannati - scrive il giornalista - a vivere peggio che sui barconi dei neri".

Feltri lancia frecciate al Pd

Feltri, nel lungo editoriale, pone una serie di fatti corredati di velate accuse ad un certo disinteresse da parte di quanti, invece, si spendono per i migranti. In alcuni passaggi pone in risalto il fatto che "se gli italiani sono nella disperazione" non ci sarebbe anima che si intenerisca. "Nemmeno - incalza quella apparentemente gentile di Faraone''.

Addirittura ci sarebbero italiani, come le popolazioni terremotate, che secondo Feltri sarebbero quasi costrette ad invidiare i naufraghi "dato -si legge nel suo editoriale- che costoro vengono assistiti a furor di popolo". Un po' come se la grande attenzione che si annida alla questione dei porti chiusi alle navi Ong, finisse quasi per favorire un trattamento privilegiato nei loro confronti comunque vadano le cose, rispetto a tanti italiani che, invece, continuano ad essere in difficoltà e non fanno più notizia. "Della loro sorte - conclude Feltri - non frega nulla a nessuno. Si vergogni Faraone e tutti quelli della sua risma".