Accompagnato dai suoi legali, Matteo Salvini si è recato presso il tribunale di Lecco per la prima udienza del processo nato dalla sua denuncia per diffamazione nei confronti di don Giorgio De Capitani. Il leader della Lega ha scelto di spostare la querelle in sede locale poiché non ha gradito il fatto che un uomo di Chiesa lo abbia pesantemente insultato e gli abbia augurato la morte. Appena giunto in tribunale è stato accolto dai giornalisti che gli hanno posto delle domande e, nel video pubblicato da Lecconotizie, si è potuto assistere anche ad uno scambio di battute tra l'intervistato e gli intervistatori in cui il primo non ha mancato di rispondere in maniera piccata ai suoi interlocutori.

In particolare il numero uno del Carroccio ha posto l'accento che non è ammissibile che qualcuno che dà la Comunione e che dovrebbe dispensare sentimenti d'amore finisca per usare parole insultanti nei confronti di qualcuno a cui augura pure la morte. La prima udienza ha avuto come conclusione un rinvio al prossimo 11 novembre.

Salvini dice di provare 'pietà umana'

Matteo Salvini nello spiegare i motivi per i quali abbia scelto di portare in tribunale la questione è abbastanza chiaro. "Quando - evidenzia - auguri la morte ad una persona e la insulti chiedi scusa. Una persona normale ed educata fa così. Questo per quattro anni ha continuato a vomitare insulti". Ad aggravare, a suo avviso, la posizione don Giorgio ci sarebbe il suo essere un Ministro di Dio.

"Provo pietà umana - ha detto - perché teoricamente dovrebbe essere lui a distribuire parole di saggezza e amore". "Se - ha evidenziato - non chiede scusa spontaneamente qualcuno gli farà chiedere scusa. Nella vita si sbaglia".

Salvini quasi a duello con la stampa

Non è la prima volta che tra Matteo Salvini e i detrattori i toni finiscano per salire in maniera dura.

Quando dai cronisti arriva una domanda relativa alla probabilità che possa essere la comunicazione dell'ex Ministro dell'Interno a scatenare certi effetti la risposta di Salvini è ferma: "Se io le dò della m.. è colpa mia, non è colpa sua". Sollecitato ancora dalle domande dei giornalisti il leader della Lega risponde alle domande con un'altra domanda: "Le sembra normale che un prete le augura la morte di qualcun altro?

Uno che dà la Comunione e perdona i peccati dica a un altro che è una m... e che deve morire?".

La polemica si inasprisce con un giornalista dell'Ansa presente che gli domanda se se si sente in diritto di giudicare la legittimità di un sacerdote. "A me - ha evidenziato - basta che uno mi auguri la morte una volta". "Però - ha chiosato Salvini - mi complimento con l'agenzia di stampa che lei rappresenta".