Mario Monti, da ospite della trasmissione Omnibus in onda su La7, ha avuto modo di dire la propria su una delle questioni che, in questo momento, sta animando il dibattito politico. Si parla di servizi segreti e del fatto che Conte non abbia ancora rinunciato alla delega, conferendola a qualcun altro. A ciò si aggiunge il fatto che Matteo Renzi ha chiesto al Presidente del Consiglio di spiegare davanti al Copasir i rapporti tra Usa e Italia per via dell'incontro tra il ministro della Giustizia Usa William Barr e i vertici dell'intelligence italiana.

Negli Stati Uniti è infatti in corso un'inchiesta tesa a smascherare eventuali collaborazioni tra il Partito Democratico americano e gli 007 di alcune nazioni finalizzato alla produzione di prove fasulle di interferenze russe nella campagna presidenziale del 2016 tese a favorire Donald Trump. Si parla cioè di ciò che negli States è definito 'Russiagate'.

Mario Monti ricorda di aver tenuto la delega solo inizialmente

Tra le anomalie che si riscontrano nel modo di operare di Giuseppe Conte c'è quella di aver continuato a mantenere la delega ai servizi segreti. Non a caso Matteo Renzi l'ha invitato ad affidarsi ad un professionista del settore per l'incarico. Nel frattempo Mario Monti ha però inteso sottolineare che, in base ala sua esperienza, tenersi per se la propria delega in qualità di premier poteva essere una cosa giustificabile.

Basandosi sul suo periodo da Presidente del Consiglio racconta come, nella prima fase, preferì tenersi per se la delega. Monti rivela che i motivi erano essenzialmente due: uno didattico, per familiarizzare con questioni delicatissime fino ad allora a lui sconosciute, l'altro la necessità di prendersi del tempo per conoscere le persone che avrebbe potuto nominare.

Successivamente ha rivelato come, diverso tempo dopo, abbia delegato tutto a De Gennaro.

'Rapporti 007 con potenza straniera sono anomali'

Monte afferma rappresenti la normalità "che un presidente del Consiglio sia invitato a comparire davanti al Copasir, questo avviene anche in condizioni di ordinaria amministrazione e credo, a maggior ragione, di fronte a cose da chiarire.

I servizi segreti - prosegue - sono al servizio della Repubblica italiana e sono segreti". Monti, inoltre, ritiene anomalo e particolare "che siano -prosegue - messi in rapporto diretto con una potenza straniera, sia pure grande alleata". L'ex premier ha, inoltre, fatto capire che sarebbe opportuno che Giuseppe Conte chiarisca tutte le circostanze, non limitandosi al Copasir ma anche davanti all'intero Parlamento, considerato che si rischia di scivolare in tematiche politiche che riguardano le due camere nell'insieme.