Inácio Lula, ex presidente brasiliano, è stato scarcerato dalla corte federale dello Stato del Paranà. L'uomo politico stava scontando una condanna in appello per corruzione e riciclaggio dal mese di aprile del 2018. La sentenza di scarcerazione segue la decisione della Corte Suprema brasiliana, secondo cui non può essere consentita la detenzione di un imputato prima che la relativa condanna non sia dichiarata definitiva.
Il reato contestato all'ex-presidente Lula era quello di aver beneficiato di lavori di ristrutturazione per un appartamento di lusso sulla spiaggia di Guaruja, stimati in 3,7 milioni di reais (800mila euro).
In cambio, Lula avrebbe favorito la società di costruzione per la stipula di tre contratti con la compagnia petrolifera statale Petrobras. Tuttavia non sono mai emersi documenti di proprietà dell'appartamento in questione. Lo stesso Lula ha sempre dichiarato che né lui né altri suoi familiari lo abbiano mai abitato. Di qui, a parlare di un complotto politico, il passo è stato breve.
Inácio Lula, icona della sinistra brasiliana, ora vuole risposarsi
Inácio Lula ha retto dal 2003 al 2010 uno Stato – il Brasile – che è il quinto al mondo per estensione e il sesto per popolazione (190 milioni abitanti). E' giunto al potere guidando il Partito dei lavoratori, dopo aver sfidato la dittatura militare con l'organizzazione di numerosi scioperi degli operai metallurgici a partire dal 1975.
Il suo programma economico-sociale, negli anni della presidenza, avrebbe sottratto 29 milioni di brasiliani alla povertà.
Una volta uscito dalla sede della polizia federale di Curitiba, Lula è stato accolto con canti e bandiere rosse da una folla di militanti. Salito su un palco, ha subito salutato i suoi fedelissimi, ringraziandoli per il sostegno ricevuto nei 580 giorni di detenzione.
Ha poi dichiarato di voler tornare alla Politica attiva per contrastare l'attuale presidente di estrema destra Jair Bolsonaro. Per questo, intraprenderà quanto prima un viaggio nelle regioni più povere del nord-est del Brasile.
I bene informati, però, ritengono che, tra i progetti del 73enne ex presidente ci sia quello di risposarsi.
Lula è vedovo da due anni della 43enne Maria Leticia. La futura moglie, secondo la testata on line Epoca, sarebbe una sociologa quarantenne, tale Rosangela da Silva. La circostanza è stata confermata su Facebook dall'ex ministro del governo Lula, Luiz Carlos Bresser-Pereira.
Ci sono documenti che attesterebbero l'esistenza di un complotto contro Inácio Lula
Il presunto complotto che avrebbe condotto Lula tra le mura di un carcere sarebbe stato svelato da un sito di notizie statunitense, "The Intercept". Lo scorso mese di giugno, infatti, sono apparsi sul sito una serie di documenti e filmati che dimostrerebbero un accordo tra l'attuale ministro della giustizia Sergio Moro e alcuni magistrati brasiliani.
In una intercettazione, lo stesso Moro avrebbe confidato che comunque riteneva insufficienti gli indizi raccolti per condannare Lula.
Lo scopo del “complotto” sarebbe stato di costringere l'ex presidente alle dimissioni e poi di impedirgli di candidarsi alle elezioni del 2018, spianando la vittoria a Bolsonaro. Al momento delle dimissioni, Lula beneficiava ancora di un tasso di popolarità superiore all'80%. Anche se poi i suoi successori Dilma Roussef e Michel Temer furono travolti da scandali, risultava ancora favorito nei sondaggi del 2018. La perdita della libertà gli impedì di partecipare.
Il ritorno a piede libero non garantisce all'ex presidente il successo sul rivale. Lula trova oggi un partito ridotto in macerie ed altre indagini giudiziarie in atto nei suoi confronti.
Secondo alcuni, Bolsonaro potrebbe ancora rafforzarsi con lo slogan populista di “sinistra ladrona”. Di certo, secondo, gli osservatori, ci sarà un incremento del bipolarismo nella politica del più grande stato del Sud America.