Matteo Salvini, in risposta ad un giornalista che gli chiedeva un commento sulla richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal Tribunale di Catania in merito alle indagini sul caso della nave Gregoretti, ha affermato: "Mi vogliono processare per aver bloccato uno sbarco? L'ho fatto e lo rifarei, e so che avrò al mio fianco milioni di italiani che ci hanno votato per difendere i confini e la sicurezza del Paese".

Lo sbarco in questione è quello della nave della Marina Italiana Gregoretti, che nel mese di luglio di quest'anno, si trovava con 131 migranti a bordo, davanti al porto di Augusta.

Matteo Salvini continua ad affermare di aver agito in linea con quello che era il pensiero politico del Governo in quel momento, impedendo ai migranti di sbarcare per cinque giorni, tempo necessario per prendere accordi sulla redistribuzione in altri paesi europei. Il problema che si pone in questo caso specifico, è il fatto che la nave Gregoretti fosse una nave militare italiana, che quindi non sarebbe dovuta rientrare nelle specifiche direttive del Decreto Sicurezza, secondo il Tribunale di Catania.

Il diverso parere di Luigi Di Maio

Il senatore della Lega si affida quindi ai suoi sostenitori, mentre affronta le grane di questi giorni, a causa dell'evidente diverso parere di Luigi Di Maio e dei Cinque Stelle.

Il segretario dei pentastellati aveva sostenuto Matteo Salvini nella prima richiesta di autorizzazione a procedere, sempre per il blocco di una nave di migranti, la Diciotti, dicendo che lo aveva fatto nello svolgimento delle sue funzioni di Ministro dell'Interno. In quel caso la linea Politica era stata decisa insieme e condivisa anche in pubblico, stando alle dichiarazioni di allora, sue e del premier Conte: "la vicenda Diciotti è stata condotta con un'unica finalità, quella di preservare il pubblico interesse del Paese".

Oggi Luigi Di Maio dice che si tratta di una cosa completamente diversa, e non solo il cambio di alleanza. Il Movimento 5 Stelle si era dichiarato contrario al procedimento nel mese di febbraio, mentre ora si schiera a favore dell'autorizzazione a procedere. I numeri al Senato sono molto in bilico, con i tre senatori di Italia Viva che faranno l'ago della bilancia della questione.

Infatti il Senatore Davide Faraone, ex Pd, ha dichiarato che Italia Viva aspetta di leggere le carte prima di esprimere il proprio parere. Per quanto riguarda gli altri componenti della Giunta del Senato, per ora 12 sarebbero favorevoli all'autorizzazione a procedere, e 11 sarebbero contrari. Tutto dipenderà dai senatori renziani, che assumono così un'importanza cruciale per Salvini.

Ci sarebbero documenti scritti che proverebbero l'accordo Salvini - Governo

L'agenzia Dire ha reso noto che ci sono documenti scritti che Matteo Salvini ha conservato, dai quali si evincerebbe il completo accordo fra lui ed il Governo riguardo al caso della nave Gregoretti. Il Ministro dell'Interno di allora sarebbe stato in continuo contatto con Palazzo Chigi, con il Ministro degli Esteri, con la Presidenza del Consiglio, e persino con alcuni organismi della Comunità Europea.

Sarebbero stati presi dei contatti anche con la Conferenza Episcopale, a detta delle fonti della Lega che lo hanno comunicato alla Dire. Al momento nessuno di questi documenti è stato ancora reso pubblico, e non lo sarà fino a che non saranno esaminati dai legali di Salvini e poi, dalla Giunta per le autorizzazioni del Senato. La decisione sull'autorizzazione a procedere contro il Segretario della Lega verrà discussa il 20 gennaio 2020.