Nel corso della trasmissione Quarta Repubblica del 13 gennaio si è parlato di lotta all'evasione. Una battaglia da combattere anche con strumenti di ultima generazione come lo scontrino elettronico. Il tutto in quello che, per alcune imprese e partite Iva, assomiglia ad una sorta di caccia alle streghe, mal digerita da qualcuno. Tra questi c'è sicuramente il giornalista Daniele Capezzone. Da ospite di Nicola Porro ha risposto in maniera dura alle considerazione del deputato del Partito Democratico Alessia Morani. Nell'occasione l'esponente del Pd ha sottolineato i vantaggi della nuova misura ed anche il fatto che la paternità di quest'ultima spetta anche alla Lega di Matteo Salvini.

Motivo per il quale, a suo avviso, gli attacchi verso l'attuale governo di una certa parte politica sarebbero da considerare, evidentemente, inopportuni.

Morani difende lo scontrino elettronico

Si parla di scontrino elettronico. "A luglio del 2019 - ricorda Alessia Morani - è entrato in vigore per una parte di imprese e, dal primo gennaio del 2020 per tutti". Rivolgendosi a Porro incalza: "La prossima volta che intervista Salvini gli faccia vedere lo scontrino, così ci dividiamo la responsabilità dell'introduzione di questa norma".

L'esponente dem, tuttavia, è tutt'altro che contraria alla misura anti-evasione. I motivi li spiega uno ad uno: "Ci sono alcuni vantaggi per i cittadini italiani. Vale come garanzia digitale sui prodotti acquistati, qualcosa di positivo per i consumatori.

Non occorre più conservarli per le Agenzia delle Entrate per alcuni tipi di detrazioni. A luglio 2020 entrerà in vigore la lotteria degli scontrini ed è utile per incentivarne l'emissione". A ciò aggiunge la considerazione secondo cui l'attuale governo avrebbe dato incentivi alle imprese relativi, ad esempio, all'acquisto di nuovi macchinari.

Capezzone duro sullo scontrino elettronico

Daniele Cazzone, per contestare l'opinione della Morani, parte dal costo dell'apparecchio necessario all'emissione dello scontrino elettronico. "Comprarlo - evidenzia - costa dai duecento ai mille euro: prima presa in giro" dice rivolgendosi ad Alessia Morani. "Seconda presa in giro: non esageri", prosegue Capezzone quasi a voler sminuire i concetti espressi.

"La verità - tuona - è che avete in mente di tassare e regolamentare imprese, partite Iva e lavoratori del privato. Voi sapete che, in gran parte, non sono vostri elettori e allora voi li volete massacrare". "Sta parlando con una partita Iva" replica la sua interlocutrice. A quel punto Capezzone passa all'attacco definendo gli esponenti del centrosinistra in maniera chiara: "Voi comunisti, perché sempre quello siete, con la borsa di Louis Vittons"

"Perché Capezzone - replica la Morani - non si è inca... con Salvini quando hanno fatto il Decreto Fiscale?" "Mi diverto di più - attacca Capezzone - a parlare con te e a svergognare tutte le vostre contraddizioni, perché siete ipocriiti e voi l'economia la affossate".

E rispetto all'ilarità che sembra mostrare la deputata del Pd commenta: "Tu ridi, ma non ridono 500.000 partite Iva e non ridono i commercianti".