Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori) mette nel mirino Angelo Borrelli e lo segnala con un comunicato stampa piuttosto duro. Secondo il Codacons, il capo della Protezione Civile avrebbe mentito alla stampa riguardo ad alcune questioni. Falsità che il Codacons, secondo quanto scritto, sarebbe in grado di provare relativamente ad un'informativa del comitato tecnico-scientifico, secretata, sulla possibilità di decretare la chiusura di alcune aree della Lombardia e su alcuni respiratori che sarebbero potuti arrivare dalla Cina.

Codacons dice di avere prove di nota secretata del Comitato scientifico

La ricostruzione fornita dal Codacons nel proprio comunicato stampa parte dalla domanda di una giornalista rivolta ad Angelo Borrelli. Il quesito riguardava la possibilità che sia esistita, già ai primi di marzo, una nota secretata del Comitato tecnico-scientifico relativa ai comuni di Alzano e Nembro, rivelatisi poi zone ad alta diffusione del Coronavirus. La presunta informativa, la cui presenza è stata negata da Borrelli, suggeriva alla Protezione Civile la chiusura dei comuni in oggetto, sarebbe, invece confermata da prove in possesso del Codacons che smentirebbero il vertice dell'ente. "Una risposta - si legge - che contrasta con alcuni documenti in possesso del Codacons e che dimostrano una totale mancanza di trasparenza in fatto di attività della Commissione".

Chiamato in causa il Tar del Lazio

La necessità di ventilatori polmonari per allestire nuovi posti di terapia intensiva è stato a lungo a un problema impellente per l'Italia, soprattutto quando il virus era al massimo della crescita. Il Codacons, nel suo comunicato, ha fatto sapere di essersi, in quel periodo, attivato per reperirne 350 provenienti dalla Cina.

Macchine che non sono state ritenute idonee da chi le ha dovute valutare. L'associazione facendo istanza per conoscere le motivazioni della decisione ha comunicato la risposta ricevuta: “i verbali contenenti il parere del Comitato Tecnico Scientifico sarebbero stati secretati da un'ordinanza della Protezione civile".

Il documento in questione è stato, tra l'altro, pubblicato a margine della comunicazione sul sito dell'associazione, quasi a voler sottolineare la veridicità della ricostruzione dei fatti fornita.

Una replica che, a dire dell'associazione, smentisce quella che Borrelli avrebbe definito una condotta trasparente da parte della Commissione. Sulla questione, secondo quanto segnalato dal Codacons, sarà chiamato a pronunciarsi il Tar del Lazio e dirimerà la questione rispetto alla possibilità che si possa mantenere il riserbo su questioni di interesse così generale.

Parole che, secondo quanto lasciato sotto intendere dal Codacons, cozzerebbero con la dichiarazione di mancanza di segreti fatta dal capo della Protezione Civile.

A chiosa della comunicazione ufficiale dell'associazione, si sottolinea che, qualora si verificasse che Borrelli avesse mentito nel corso della conferenza stampa dell'ultimo sabato, sarebbe opportuno che giunga alla decisione di dimettersi.