L’istituto Tecnè ha recentemente svolto due distinti sondaggi politici. Uno di essi, riguardante il parere degli italiani sulle azioni dell'Unione Europa, è stato effettuato per la trasmissione Quarta Repubblica in onda su Rete 4 lunedì 20 aprile e condotta da Nicola Porro. Un altro invece era stata realizzato lo scorso 17 aprile e riguardava l'orientamento di voto degli elettori.

Il 65% degli intervistati non ha fiducia nell’intervento dell’Europa

Dal sondaggio di Tecnè per Quarta Repubblica si evince che il 65% degli intervistati non ha una particolare fiducia negli interventi che verranno messi in atto dall’Europa.

Solo il 30% invece crede che l’Unione Europea possa fornire una risposta concreta per l’economia del nostro Paese.

Inoltre, i sondaggisti hanno chiesto agli italiani se - per fronteggiare la crisi economica - sia meglio restare oppure uscire dall’Unione Europea. A tale proposito il 45% degli intervistati preferisce restare, mentre il 42% vorrebbe uscire dall’UE. In proporzione, la quota di favorevoli all’Unione Europea crescerebbe fino al 58% qualora ci fosse davvero un aiuto concreto per l’economia dei Paesi membri.

Il sondaggio di Tecnè conferma inoltre il gradimento nei confronti dell’operato svolto dal governo Conte in questa fase emergenziale. Il 54% degli intervistati condivide quanto fatto fino ad ora dall’esecutivo, tra questi, sono più soddisfatti gli abitanti delle Regioni del centro e del sud.

Al nord, invece, il giudizio si equivale fra chi giudica l’azione di governo in maniera positiva e chi invece negativamente (entrambe le opzioni sono al 49%).

L’esecutivo viene però rimandato dagli italiani per quanto concerne gli interventi economici: il 55% li giudica in maniera negativa, con i più delusi che sono gli abitanti del Nord (62%).

Solo il 39% giudica positivamente le misure economiche decisi dal governo.

Le intenzioni di voto degli italiani

Intanto nei giorni scorsi, precisamente il 17 aprile, Tecnè aveva deciso di sondare anche le intenzioni di voto ai partiti, per capire gli orientamenti elettorali qualora gli italiani dovessero andare al voto.

Secondo tale rilevazione la Lega resta il primo partito con il 28,3%, seppur in calo rispetto alla settimana precedente, quando faceva registrare il 28,5%.

Nell’area di governo, perdono consenso sia il Partito democratico che il Movimento Cinque Stelle. I dem passano dal 21,8% al 21,4% in calo dello 0,4%, mentre i Cinque Stelle scendono dal 14,1% al 14% e vengono scavalcati da Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni è fermo al 14,5% ma secondo questa rilevazione si ritrova a essere il terzo partito italiano per consensi. Intanto cresce di uno 0,3% Forza Italia che si attesta al 7,3%.

Fra i partiti minori: crescono di uno 0,2% sia La Sinistra che Italia Viva, entrambi sono ora al 3,0%. Crescono i Verdi, che si portano all’1,9%, mentre Azione! è all’1,6% e + Europa all’1,4%.

Gli altri partiti minori - tutti insieme - raccolgono il 3,6% dei consensi. Infine il 45,5% del campione si è definito indeciso.