"Siamo alla follia". È l'espressione con cui Matteo Salvini ha inteso commentare la possibilità che Mario Giordano possa subire una multa per istigazione all'odio dopo la querela ricevuta. A far finire nella bufera il conduttore sono state le dichiarazioni rese da Vittorio Feltri nel corso della trasmissione in cui il direttore di Libero arrivò a parlare di inferiorità dei meridionali. Una circostanza che ha convinto figure istituzionali del Meridione a scegliere le vie legali per tutelare l'immagine del Sud.
Per Giordano la querela di De Magistris
Tra coloro i quali hanno inteso passare dalle parole ai fatti, almeno in termini legali, c'è stato, ad esempio, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Il primo cittadino della città partenopea si è mosso con una querela che non ha interessato solo Vittorio Feltri, ma anche Mario Giordano. L'azione legale è basata sui presunti reati di "diffamazione a mezzo stampa, aggravata dall'odio razziale, e di istigazione all'odio razziale".
Il fascicolo è arrivato sul tavolo della Procura della Repubblica di Milano, competente per i fatti. A nulla sono valse evidentemente le parole con cui Mario Giordano, nella trasmissione successiva, aveva inteso manifestare il proprio pensiero secondo cui esisterebbe una sola Italia e non esisterebbero differenze.
Ad onor del vero lo stesso Feltri aveva specificato che la sua idea riguardasse unicamente gli aspetti reddituali delle due popolazioni, sottolineando come le evidenze statistiche riferissero di un reddito lombardo medio doppio di quello campano.
Salvini critica la possibile denuncia a Mario Giordano
Matteo Salvini, nel corso della sua diretta su Facebook, si è espresso sulla vicenda.
Il suo pensiero, poi riportato dal suo profilo Twitter, è stato piuttosto chiaro. A suo avviso l'emergenza sanitaria in atto sarebbe divenuta una "scusa" (senza precisare per chi) per gestire "il sistema dell'informazione come piace a loro".
Il leader della Lega ha commentato l'ipotesi che su Mario Giordano possa piovere una multa per istigazione all'odio come qualcosa di folle.
Matteo Salvini e Luigi De Magistris, tra l'altro, erano già stati protagonisti di scontri e diversità di vedute quando i due manifestavano correnti di pensiero opposte relativamente alla gestione dei flussi dei migranti e all'accoglienza delle navi Ong. Il fatto che l'ex ministro dell'Interno si rivolga in maniera generica in terza persona plurale a quanti abbiano messo nel mirino Mario Giordano autorizza anche a lasciar credere che il bersaglio o i bersagli delle sue dichiarazioni abbiano anche carattere politico opposto al suo.
#Salvini: Con la scusa del virus stanno gestendo il sistema dell'informazione come piace a loro. Pensate che vogliono multare la trasmissione di @mariogiordano5 per "Istigazione all'odio". Siamo alla follia. #FBLive
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 5, 2020