"Prendere 60 mila assistenti, chiamati civici per un'opera incivile di delazione, è ridicolo": a dirlo è il critico d'arte e parlamentare Vittorio Sgarbi che silura il progetto del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e del sindaco di Bari e presidente dell'Anci, Antonio Decaro. Il ministro ha infatti annunciato un bando per reclutare, tramite la Protezione civile, un corpo di volontari. Il loro compito sembrerebbe essere quello di vigilare sul rispetto del distanziamento sociale previsto dalle misure della Fase 2 dell'emergenza Coronavirus.

Per Sgarbi, la nuova figura dell'assistente civico ricorda le spie della Stasi, temuta ed efficiente polizia segreta della Germania dell'Est.

Sgarbi, 'La gente si prenderà a legnate'

In un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, Sgarbi annuncia sarcasticamente che in Italia è scoccata l'ora dell'assistente civico, da lui subito ribattezzato "c******e civico". Secondo il progetto del ministro Boccia, gli assistenti civici, d'ausilio ai comuni su scala nazionale, in strade, parchi e luoghi pubblici, dovrebbero ricordare alle persone il corretto uso delle mascherine, la regola del distanziamento e il divieto di assembramenti.

Per Sgarbi sarebbero delatori di Stato, in una logica in cui "ognuno controlla quello che fa l'altro".

Inoltre, secondo l'agguerrito parlamentare d'opposizione, la figura dell'assistente civico non racconta l'esistenza di uno stato di polizia in Italia, ma solo di "uno stato molto confusionale" che coinvolgerebbe tutti: dal presidente del Consiglio, ai ministri. L'assistente civico, per Sgarbi "è uno scemo da prendere a calci nel c**o".

L'aggravante per il critico d'arte, è che farà la spia "per il piacere di farlo", perché chi verrà reclutato non riceverà alcuna retribuzione.

Per il fumantino politico, inoltre, il governo sarà responsabile di una scelta del genere: Sgarbi prevede che "la gente si prenderà a legnate".

Sgarbi contro l'uso delle mascherine

Per Sgarbi è assurdo che la nuova figura dell'assistente civico sia incaricata di segnalare all'autorità chi non indossi la mascherina all'aperto.

Il sindaco di Sutri, ha già espresso in più occasioni la sua totale contrarietà ad indossare dispositivi di protezione individuale in ambienti aperti. Nel video, ribadisce che è lecito pretendere la distanza fisica tra persone, ma "su questo si può immaginare che qualcuno vigili". Non lo è, perseguitare chi non indossi la mascherina all'aperto.

Sgarbi cita il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, secondo il quale se i contagi sono giunti a zero, le persone devono essere lasciate libere di respirare, anziché controllarle e segnalare chi non rispetti la distanza sociale. Poi, cita il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che ha dichiarato di non indossare la mascherina dal momento che rispetta le distanze di sicurezza previste.

L’obbligo della mascherina, comprensibile in spazi chiusi, secondo Sgarbi, si spiegherebbe con ragioni affaristiche: stato e privati hanno comprato milioni di pezzi per venderli.

Assistenti civici, il governo ha delimitato il ruolo

Il bando per reclutare 60 mila assistenti civici, annunciato la scorsa domenica dal ministro Boccia, non è ancora stato pubblicato, ma ha già incassato critiche, oltre che dall'opposizione, da parte di pezzi della maggioranza. Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha reso noto di non essere stata messa a conoscenza dell'iniziativa. Per rimediare, ieri sera c'è stata una riunione tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i ministri Boccia e Lamorgese, e quello del Lavoro, Nunzia Catalfo.

L'incontro sembrerebbe aver ridimensionato i compiti assegnati agli assistenti civici: non più di controllo e vigilanza, ma solo di pubblica utilità. Nel confermare il progetto, la presidenza del Consiglio ha precisato che gli assistenti civici non saranno incaricati di pubblico servizio, e quindi avranno compiti molto diversi da quelli delle forze di polizia. Si dovrebbero occupare di aprire e chiudere parchi e giardini, scaglionare ingressi ai mercati, portare spesa e medicine a casa di anziani soli, fino alla fine dell'emergenza coronavirus prevista per il 31 luglio. Non potranno chiedere documenti, né fare multe. Dovranno indossare una pettorina ed essere riconoscibili, limitandosi a ricordare "con gentilezza" le regole a chi non le rispetti. Reclutati tra disoccupati e detentori di reddito di cittadinanza, dovrebbero offrire 16 ore di lavoro settimanale.