Luca Zaia finisce nel mirino di +Europa Veneto. Secondo lo schieramento che fa capo ad Emma Bonino, il governatore del Veneto dovrebbe cessare le sue conferenze stampa sul Coronavirus. La motivazione risiede nel fatto che il presidente della Regione avrebbe, a dire del partito protagonista della contestazione, tramutato la comunicazione dei contagi in un’occasione per fare propaganda elettorale.

Zaia candidato alle prossime regionali in Veneto

Il parere di +Europa Veneto riguardo l'appuntamento in cui il governatore aggiorna la situazione epidemiologica risulta piuttosto chiaro.

“È meglio - si legge nella nota - che le conferenze stampa quotidiane del presidente Zaia vengano immediatamente sospese”.

Secondo quanto si scrive nel comunicato, al governatore viene imputato quasi il tentativo di fare pressione nel votare il prima possibile per le prossime Regionali. Un obiettivo che nascerebbe dalla sua volontà di capitalizzare la popolarità che gli starebbe provenendo dal momento d’emergenza. È stato lo stesso esponente della Lega, tra l'altro, a smentire l'ipotesi di un suo trasferimento sugli scenari della Politica romana, auspicando di poter proseguire il suo lavoro in Veneto.

“Ha bisogno - scrive +Europa - di attribuirsi meriti che gli spianino la strada”. Nella nota diffusa viene imputato a Zaia il fatto di accreditarsi meriti che non gli spetterebbero, poiché secondo +Europa andrebbero attribuiti a chi lavora “per la scienza” e non “per il consenso”.

A margine di questa notazione c’è anche un’attribuzione di merito al professor Crisanti. Secondo quanto mette in evidenza +Europa Zaia starebbe, infatti, provando a mettere in un angolo il virologo dopo averlo usato.

+Europa ricorda ruolo di Crisanti nell'emergenza

Il vero uomo risolutivo per le criticità del Veneto, secondo quanto espresso dallo schieramento, sarebbe il virologo Andrea Crisanti.

È proprio a lui che, secondo +Europa, dovrebbero essere attribuiti i meriti principali. Lo si ringrazia per aver scelto la politica dei tamponi a tappeto, ma anche per aver ordinato già a gennaio 20 respiratori, 20mila mascherine e 500 mila reagenti. Strumenti che sono divenuti preziosissimi per fronteggiare in maniera efficace l'emergenza sanitaria, dove il Veneto ha dimostrato di essere una delle regioni che, numeri alla mano, ha reagito meglio alle sollecitazioni.

Oggi, però, da parte dei vertici regionali, secondo +Europa, si starebbe provando a non riconoscere i meriti del virologo. "Zaia - si legge nella nota - invece di fare un passo indietro, ha pensato bene di intimare a Crisanti il silenzio". L'unico silenzio, però, che intendere chiedere il partito del centrosinistra è quello del presidente. "Non si può - conclude il comunicato - permettere di usare le comunicazioni istituzionali, come sua personale propaganda".