Andrea Crisanti torna a parlare di Coronavirus. Lo fa in un'intervista pubblicata da Il Messaggero e si esprime sulla questione relativa ai verbali del Comitato tecnico-scientifico che erano rimasti secretati per settimane sollevando polemiche. Il virologo dell'Università di Padova non ha avuto remore nel manifestare il suo dissenso nei confronti di quello che fu l'approccio del governo su alcune scelte. Crisanti si è soffermato anche sull'evoluzione dell'epidemia sottolineando quelli che, a suo avviso, potrebbero essere gli sviluppi. Nelle ultime settimane, il virologo ha avuto anche qualche dissidio con Zaia.

Segno che la sua volontà di dire non guarda al colore politico dei propri interlocutori.

Crisanti guardingo sul futuro

Secondo Andrea Crisanti, l'Italia nelle prossime settimane vedrà crescere i focolai sul proprio territorio. A suo avviso aumenteranno sia "per numero che per dimensioni". Questo, almeno nelle previsioni dello scienziato, dovrebbe verificarsi verso la fine della stagione estiva. "L'obiettivo - ha specificato - è far si che rimangano focolai e non trasmissione diffusa". Chiara anche l'ammissione. "Con la trasmissione diffusa - evidenzia Andrea Crisanti - non saremmo in grado di controllare la situazione".

Lockdown per il coronavirus in tutta Italia, fu un errore per Crisanti

Dai verbali del Comitato tecnico-scientifico è emerso come gli scienziati avessero chiesto la sola chiusura delle zone più a rischio.

Il governo presieduto da Giuseppe Conte ha, invece, optato per il lockdown anche nelle zone dove la situazione epidemiologica presentava un livello di rischio inferiore a quello, ad esempio, della Lombardia. Questo, naturalmente, ha avuto ripercussioni sul tessuto economico di regioni già in difficoltà sotto il profilo economico come quelle del Mezzogiorno.

L'opinione di Andrea Crisanti è chiara. "Mi spiace - afferma - ma il governo ha commesso un errore chiudendo tutta l'Italia allo stesso modo". Evidenzia come per qualcuno potrebbe apparire facile parlare con il senno di poi, ma puntualizza come questa fosse già la sua opinione a febbraio. Il virologo ricorda quale, a suo avviso, sarebbe dovuta essere la sua strategia: "Chiudere e isolare la Lombardia, mettere in sicurezza il resto d'Italia, vigilando sui focolai".

Al Sud, secondo lo scienziato, si sarebbe dovuto isolare i piccoli focolai e spegnerli subito, utilizzando quanti più tamponi possibili per individuare gli eventuali contagiati. "Diciamo - ha affermato Crisanti - che probabilmente il governo ha dubitato di quei consigli e ha preferito eccedere in cautela".