"Credo che sarebbe meglio fermare del tutto il Paese per un mese". In un'intervista al Corriere della Sera Guido Bertolaso segnala come, in relazione all'emergenza coronavirus, l'Italia dovrebbe pensare ad una serrata totale per evitare che la situazione degeneri. A preoccuparlo sono i diagrammi che, ad oggi, offrono previsioni particolarmente problematiche e che potrebbero portare a scenari molto simili a quelli di marzo ed aprile. Con l'aggravante che, stavolta, il virus circola non solo al Nord, ma in maniera diffusa in tutto il Paese.

Coronavirus: il Dpcm di Conte secondo Bertolaso non basta

Guido Bertolaso è stato scelto dalla Lombardia come consulente per affrontare l'emergenza coronavirus. Ha coordinato la creazione dell'ospedale in Fiera a Milano, a cui si aggiunge il medesimo ruolo per l'ospedale Covid Center di Civitanova Marche. Strutture che hanno portato ad un aumento delle terapie intensive. Secondo Bertolase il peggio sta per arrivare. "Si vede chiaramente - dice Bertolaso in relazione alle previsioni degli esperti - come a metà del prossimo mese la curva di contagi, ricoveri e morti avrà un'impennata insostenibile se non si prendono misure drastiche". "Se il diagramma - ha proseguito - corrisponde a verità, rischiamo tra poco più di due settimane di trovarci nei guai".

Lockdown quasi inevitabile secondo Bertolaso

"La prima ondata - ha spiegato - è stata gestita meglio di tutti gli altri governi". Oggi, però, secondo l'ex capo della Protezione Civile si è arrivati a disperdere quanto di buono fatto in quella fase. Segnala, ad esempio, che si sarebbe potuto predisporre un piano per far trascorrere l'isolamento dei positivi lontano da casa, azzerando i rischi.

Ricorda, ad esempio, come durante un terremoto si mandarono migliaia di persone in albergo. Questo è il momento in cui si attendono gli effetti del Dpcm del 26 ottobre firmato da Giuseppe Conte. Secondo Bertolaso, però, le misure potrebbero essere troppo blande. "Credo - ha ammesso - che sarebbe meglio fermare tutto il Paese per un mese".

"Resettiamo l'Italia - ha proseguito Bertolaso - senza aspettare di vedere se le nuove misure sono efficaci".

Rispetto l'ipotesi che le attività possano subire una mazzata, l'ex capo della Protezione Civile sottolinea come si possa ampliare la portata del decreto Ristoro, magari attingendo dai soldi del Mes. "Cosa cambia - ha chiosato - se oggi blocchiamo bar e ristoranti alle 18 e poi a novembre dovremo chiuderli del tutto".