"A fine anno non arriva". Il monito dell'immunologa Antonella Viola sul vaccino per il Coronavirus è abbastanza chiaro. La scienziata dell'Università di Padova è stata ospite di Otto mezzo. Nel corso della trasmissione di La 7 condotta da Lilli Gruber si è trovata a spiegare quale evoluzione ci si deve attendere rispetto al vaccino. In particolare oltre a determinare tempi molto più lunghi di quelli paventati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha sottolineato come ci si dovrà confrontare con criticità legate alle sperimentazioni e alla somministrazione da effettuare in più step.

Ci sarà da aspettare, sembra, almeno un anno per trarre beneficio da eventuali vaccinazioni di massa. L'immunologa ha così spiegato tutti gli step.

Otto e mezzo: si parla di vaccino per il coronavirus

Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva anticipato la possibilità che le prime dosi del vaccino potessero arrivare già a fine 2020. Il parere dell'immunologa è diverso. "A fine dell'anno - ha spiegato Antonella Viola - non arriva. Se tutto va bene ci sarà la registrazione di un candidato". "Le prime dosi - rivela - arriveranno in primavera, ma ci sono una serie di problemi che dobbiamo considerare". Quella che sembra preoccuparla è l'idea che sta passando riguardo all'avvenuta scoperta dell'efficacia di un vaccino possa equivalere alla totale risoluzione dei problemi legati alla Covid.

"Stiamo dicendo agli italiani che, una volta trovato, sarà tutto risolto. Non è così".

L'immunologa Antonella Viola spiega gli step da attendersi per il vaccino

L'altra partita da giocare sarà quella relativa alla necessità di distribuirlo e somministrarlo. "Le dosi - ha proseguito - non saranno sufficienti per vaccinare tutti, saranno vaccinate un tot di persone.

Bisognerà fare due vaccinazioni e quindi i tempi si allungheranno".

L'altra criticità sarebbe quella relativa ai più giovani e alle scuole come potenziale luogo di diffusione del virus. "I trial clinici - ha proseguito l'immunologa - in questo momento non sono fatti sui bambini, stanno appena partendo. Tutta la fascia pediatrica sarà esclusa dal vaccino".

Ci sarà dunque da aspettare almeno un anno.

"Prima - ha specificato - di avere tutta la popolazione vaccinata, veramente tutta, ci vorrà un anno. Come ha detto anche Fauci si arriverà verso la fine del 2021 per riuscire ad avere la copertura su tutta la popolazione".

Poi c'è spazio per un altro passaggio che si rifà forse all'eccessivo ottimismo palesato dai vertici governativi. "Non possiamo far credere - ha proseguito - agli italiani che a dicembre, quando il vaccino sarà registrato, sia passato tutto. Servirà ancora tanto tempo prima di venirne fuori".

E sulle strategie da mettere in atto: "Non credo in misure drastiche, perché non possiamo permetterci misure drastiche per un anno. Non possiamo bloccare l'Italia per un anno, dobbiamo cambiare davvero i il nostro stile di vita".