La cartina dell'Italia divisa in tre gruppi per cromatura delle Regioni è destinata a cambiare. Alcuni territori, a causa dell'aggiornamento dei dati e della constatazione dell'aggravamento della situazione epidemiologica, sono pronte a subire nuove chiusure e restrizioni. Sarà questo l'effetto del fatto che alcune Regioni vedranno maturare la loro catalogazione da area gialla ad arancione. La decisione era già attesa nel weekend, ma ha subito un rinvio a causa dei dati non ancora arrivati nella loro completezza. L'emissione dell'ordinanza da parte del Ministero della Salute arriverà dopo che l'Istituto Superiore di Sanità avrà a disposizione i dati relativi a tutti i parametri richiesti e dopo l'interlocuzione del Ministro della Salute Roberto Speranza con i governatori.
Dpcm: prevede gradualità misure in base ad evoluzione
La situazione di ogni regione sarà, come è noto, valutata in base a 21 parametri. Il riferimento va, tra gli altri, all'indice RT, al numero dei casi, dei cluster, dei ricoveri, gli accessi al Pronto Soccorso, la saturazione dei posti letto nei reparti ordinari e in terapia intensiva, il monitoraggio nella Rsa e la percentuale dei tamponi positivi. Da giorni si rincorrono, ormai, indiscrezioni relative alle zone che potrebbero subire un inasprimento delle sanzioni. In particolare - riporta Il Corriere - sembrerebbe che siano destinate a cambiare il loro grado di rischio da zone gialle ad arancioni: Liguria, Abruzzo, Umbria e Campania. Occorre precisare che le amministrazioni regionali hanno la facoltà di adottare misure più stringenti ed è il caso del Trentino Alto Adige che si è auto-dichiarato 'zona rossa', come lo erano già per decisione nazionale Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Calabria.
Da zone rosse ad arancioni: cambia il discorso mobilità
Con il Dpcm in vigore dal 6 novembre l'Italia è stata divisa in tre livelli di rischio, con conseguenti gradi di restrizioni. Quello che, per alcune regioni, sembra essere un probabile cambiamento da area gialla ad arancione comporterà una serie di misure da tenere ben presente.
A partire dalle attività di ristorazione. Quest'ultime dovranno tenere la serranda abbassata. Per bar, pasticcerie, gelaterie, pub e ristoranti l'unica possibilità di continuare ad operare sarà quella di sfruttare la consegna a domicilio e l'asporto. I cittadini, invece, potranno muoversi di comune in comune solo documentando motivi di lavoro, studio o stringente necessità.
Restano comunque valide tutte le restrizioni che erano previste da regioni gialle, primo fra tutti l'immotivato divieto di circolazione nelle ore notturne. Il 'coprifuoco' resta in vigore dalle ore 22 alle 5, come su tutto il territorio nazionale.