Il viceministro della Salute, Piepaolo Sileri, è stato ospite di Non è l’Arena per discutere del piano pandemico italiano e dell’emergenza Coronavirus. Durante la puntata del’11 aprile del talk show di La7 condotto da Massimo Giletti, vengono mostrati alcuni messaggi scambiati tra il direttore vicario dell’Oms, Ranieri Guerra, e il portavoce del Comitato tecnico scientifico, Silvio Brusaferro. Il conduttore difende l’ex ricercatore dell’Oms, Francesco Zambon, dimessosi dal suo ruolo dopo le accuse a Guerra. Anche Sileri esprime la propria solidarietà Politica a Zambon, scontrandosi anche con il senatore Gianluigi Paragone.

Poi, il viceministro fa una rivelazione: “Qualche mese fa ho parlato con Agostino Miozzo che era al Cts, alla fine di ottobre mi ha detto ‘io avevo l’ordine di non darti i documenti e di non far passare le tua informazioni’, una cosa gravissima”.

Lo scontro tra Sileri e Paragone sul piano pandemico: ‘Allora che ci stai a fare lì?’

“Un piano pandemico non è un pezzo di carta che rimane fermo in un cassetto, ma un qualcosa di attivo che viene modulato e che dura anni”, afferma Sileri che chiede di “fare chiarezza” sulla vicenda che coinvolge Ranieri Guerra e il ricercatore ex Oms Francesco Zambon per il quale il viceministro spera che “possa essere preso da qualche altra parte e che la sua competenza possa essere sfruttata, però è chiaro che bisogna far luce fino in fondo”.

Paragone allora gli domanda perché non lo abbia “preso come consulente” al ministero della Salute. “Forse tu non lo sai, ma ti ringrazio di avermi fatto questa domanda - replica Sileri - tu lo sai che l’ufficio del viceministro non è mai stato creato durante il precedente governo? Io ho un capo della segreteria tecnica che non è stato pagato per sette mesi”, spiega facendo anche altri esempi.

“Allora che ci stai a fare lì?”, chiosa il senatore ex M5S. “Sto lì per fare chiarezza su cose tipo il piano pandemico, il primo che lo ha tirato fuori, ancor prima di Report, è stato il sottoscritto”, rivendica il suo ruolo Sileri.

La rivelazione di Sileri su Miozzo

Massimo Giletti domanda al suo ospite “cosa ha capito dei capi di gabinetto” presenti nei ministeri.

“Io sono nuovo della politica - replica Pierpaolo Sileri - mi è bastato leggere il libro ‘Confessioni di un capo di gabinetto’ per capire molto. Il capo di gabinetto dà l’indirizzo politico alla parte amministrativa - spiega il viceministro - l’indirizzo può essere dare o non dare informazioni”. A supporto della sua tesi, Sileri fa anche un esempio. “Qualche mese fa ho parlato con Agostino Miozzo che era al Cts - racconta - alla fine di ottobre mi ha detto ‘io avevo l’ordine di non darti i documenti e di non far passare le tua informazioni’. È una cosa gravissima, perché io ero il viceministro, non ero il pinco pallino qualunque. Quindi io ho avuto un Cts che per sette mesi non valutava nemmeno quello che scrivevo.

E infatti si era visto - si lamenta Sileri - però quando lo dicevo lo strano ero io”.

‘Le minacce non pensiate che arrivino solo ai giornalisti’

“Tra un po’ non la faranno venire neppure a Non è l’Arena”, lo avverte la giornalista Sandra Amurri, presente in studio. “Le minacce di cui voi parlate non pensiate che arrivino solo ai giornalisti. Io sono mesi che ho chiesto di rispondere all’interrogazione sulla faccenda di mia moglie delle Iene dello scorso anno perché ci tengo a dare delle risposte. Non riesco a rispondere per dare chiarezza su mia moglie. Non è una cosa normale”, conclude allora Sileri.