Ricorderete, senz'altro, l'episodio accaduto qualche giorno fa al liceo 'Virgilio' di Roma, quando i carabinieri arrestarono uno studente con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti: la vicenda fu oggetto di ulteriori polemiche in considerazione della contestazione inscenata da un gruppo di studenti e genitori, i quali non 'gradirono' l'ingresso nella Scuola da parte dei carabinieri.

Ultime news scuola, sabato 26 marzo 2016: caso studente arrestato per spaccio, i docenti rispondono

I docenti del liceo 'Virgilio' hanno deciso di scrivere una lettera, all'interno della quale, intendono esprimere tutta la loro indignazione.

Nella lettera, pubblicata sull'edizione odierna del quotidiano 'Il Messaggero', si parla di 'sgomento' che si prova di fronte a casi come questi, in primis come persona e, in secondo luogo, come docente.

'E' sconcertante' scrivono i professori 'come si possa confondere la causa con l'effetto', visto che l'intervento delle Forze dell'Ordine è motivato dal fatto che questi fenomeni allarmanti, purtroppo, continuano ad accadere, nonostante tutto l'impegno profuso sul piano umano e professionale.

'Perchè un'azione che tutela la salute dei giovani la giudicate come atto di repressione?'

'La scuola andrebbe affiancata e non screditata' denunciano i docenti. 'Alcuni organi di stampa, i genitori nonchè alcuni politici hanno cercato di discreditare il nostro dirigente e tutti i docenti.'

Gli insegnanti hanno voluto lanciare un appello che possa richiamare alla realtà dei fatti: ci si chiede come mai molti hanno considerato come un atto di repressione, un'azione che, invece, mira a tutelare la salute degli studenti'.

I professori non hanno assolutamente intenzione di fermare la propria azione formativa nei confronti degli studenti, anche attraverso lo sviluppo di dibattiti seri, ad esempio, sul ruolo delle sanzioni educative ma anche sull'alleanza tra scuola e famiglia, sul contrasto a problemi seri come il bullismo, oltre che la lotta ad altri tipi di dipendenze.