Quello che è emerso dal Convegno della Sidapa – Società italiana di dermatologia allergologica professionale e ambientale – tenutosi in questi giorni a Napoli, è un autentico campanello d'allarme. Dai lavori degli specialisti è infatti emerso che su molti luoghi di lavoro stanno aumentando specifiche dermatiti professionali. I primi sintomi sono: mani dalla pelle secca o con autentiche fessure sulla cute. Su 172 forme di nuovi allergeni scoperti dai medici, ben 119 si annidano sui posti di lavoro. Ma in cosa consistono queste patologie? E quali sono le professioni più a rischio?

Vediamolo di seguito.

Cos'è la dermatite e come si può prevenire?

Per dermatite si intende una patologia che riguarda specificamente la pelle e consiste in una reazione infiammatoria (immunitaria), la quale si manifesta sotto forma di irritazione della cute. Essa può avere varie origini: chimiche (a contatto con determinati materiali), fisiche (ustioni), microbiche (virale, batterica, protozoica, micotica) parassitarie (come la rogna), ma anche derivanti da allergie o autoimmunitarie. Il consiglio è quello di utilizzare sempre dei guanti sterili, soprattutto se si svolgono dei lavori in costante contatto con materiale chimico. Si pensi a vernici, detersivi, diluenti ecc.

Quali sono le professioni che rischiano di più

Quanto alle professioni più a rischio, proprio per il lavoro che svolgono, esse riguardano svariate tipologie professionali. In ambito sanitario si pensi a medici, badanti e infermieri. Poi ci sono i baristi, i tabaccai, nonché i giardinieri. Come denuncia il dottore della Federico II Fabio Ayala, quasi sempre la salute per la propria pelle viene sottovalutata; incorrendo pertanto nell'insorgere di fastidiose reazioni della propria cute.

Spesso si finisce per trascurare, oltre che la prevenzione, anche l'insorgere delle dermatiti stesse. Le quali non vengono trattate nella giusta maniera, finendo per peggiorare e complicarci la vita quotidiana. Piccoli accorgimenti eviterebbero il tutto.