La depressione è un problema che affligge milioni di persone in tutto il mondo, una vera e propria malattia da cui molti non riescono a guarire nonostante le cure psicologiche e farmacologiche esistenti. Dalle statistiche risulta che il 20% dei pazienti sottoposti a terapia cognitivo-temporale e farmaci antidepressivi non risponde in maniera positiva alle cure.

The Lancet Psychiatric ha recentemente pubblicato una ricerca finanziata da Medical Research Council che riguarda gli effetti della Psilocibina sui pazienti affetti da depressione resistente alle cure tradizionali.

I risultati sono stati sorprendenti: otto pazienti su dodici sottoposti al trattamento sono riusciti a liberarsi dalla depressione e a distanza di tre mesi non hanno avuto ricadute.

Ancora non vi sono certezze, la ricerca deve continuare e si rende necessario aumentare il numero dei pazienti sottoposti al test di prova prolungando i tempi di monitoraggio per assicurarsi che non vi siano ricadute a lungo termine, ma per il momentoi risultati sono positivi.

La Psilocibina è un alcaloide vegetale presente in alcuni funghi del tipo Psilocybe

Questa sostanza in realtà, non è una scoperta attuale: essa infatti viene utilizzata da millenni a scopi curativi ma è nota alla Scienza ufficiale solo dal 1950.

Conosciuta come droga psichedelica la psilocibina è un antagonista del recettore della serotonina con effetti psicoattivi.

Il professor David Nutt che ha guidato la ricerca condotta presso l'Imperial College di Londra in collaborazione con il Royal London Hospital , ha deciso di andare a fondo nella conoscenza del principio attivo contenuto nei cosiddetti "funghi magici".

Le sue ricerche hanno rivelato come la psilocibina agisca sui ricordi e le emozioni, a cui essi sono inevitabilmente collegati, facendo rivivere al paziente momenti della propria vita passata in modo realistico mantenendone gli effetti positivi.

Le conclusioni di David Nutt

Il professor Nutt è giunto alla conclusione che la Psilocibina non agisce solamente in qualità di droga psichedelica espandendo le percezioni cerebrali ma può essere introdotta in modo efficace per la cura dei pazienti affetti da forte depressione.

Dallo studio effettuato su 12 pazienti sottoposti al trattamento con una sola dose di psilocibina per via orale, si è potuto osservare che tutti i soggetti hanno avuto un evidente miglioramento. A tre mesi dall'assunzione della sostanza si è potuta osservare la completa scomparsa dei sintomi della depressione in 8 dei soggetti sottoposti al test, mentre il restante numero di pazienti non ha avuto miglioramenti.

Robin Charhart-Harris, che ha partecipato allo studio, afferma che "i risultati sono incoraggianti" ma è necessario espandere la ricerca su un numero più ampio di pazienti e monitorare gli effetti a lungo termine anche per avere un confronto con le tradizionali terapie farmacologiche antidepressive.

Basta una sola dose ed ha effetti immediati

La particolarità della Psilocibina è che ne basta una sola dose perchè si abbia l'effetto desiderato mentre alcuni farmaci antidepressivi devono essere assunti quotidianamente; inoltre ha effetti immediati al contrario dei farmaci che iniziano ad agire dopo 15 giorni dall'assunzione.

David Nutt ritiene che il fatto sensazionale non sia tanto la scoperta quanto la possibilità che hanno avuto di poter effettuare uno studio sulla Psilocibina che fino a questo momento era tenuta sotto chiave a causa del rischio di induzione di effetti psicotici nei pazienti. Per questo motivo sono stati esclusi i soggetti con tendenze suicide, dipendenze da alcool e droga e pazienti con disturbi maniacali sia personali che nell'ambito familiare.

Lo studio rappresenta un punto di partenza per approfondire la ricerca sulla Psilocibina e i possibili utilizzi per la cura della depressione.