Quasi un milione tra bambini e ragazzi. Questa è una cifra preoccupante, che rischia di mandare in tilt le ASL dello stivale. Il decreto è stato approvato venerdì 19 Maggio 2007, e obbliga alla vaccinazione quale requisito fondamentale per l'iscrizione a scuola, dalle materne alle superiori.
Le ASL e le scuole non riescono a far fronte all'enorme quantità di richieste
In vista dell'inizio del nuovo anno scolastico, è corsa ai vaccini. Tanti sono i bambini e i ragazzi non in regola, 290mila di questi solo alle elementari.
Il Ministero parla chiaro: il morbillo è quello col tasso di copertura inferiore, ma sono ben dodici i vaccini ora (prima solo raccomandati) obbligatori per l'accesso all'istruzione.
Il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni,
ha sottolineato che l'introduzione del provvedimento avverrà in maniera graduale, perché non si creino problemi in termini di organizzazione. L'iter standard prevede, infatti, che le scuole segnalino eventuali irregolarità, accertate in fase di iscrizione, all'ASL di competenza. A quel punto, la famiglia sarà invitata a un colloquio durante il quale verrà messa a parte delle nuove disposizioni e sarà invitata a provvedere il figlio. In caso di rifiuto da parte di mamma e papà, la sanzione prevista varia da 500 a 7.500 euro, e per loro esiste il rischio di essere segnalati al Tribunale dei minori e perdere la potestà genitoriale.
Queste le parole di Valeria Fedeli e di Beatrice Lorenzin
Intervistata, il Ministro dell'Istruzione ha detto: "Prima di sanzionare, i genitori vanno coinvolti. Li informi, fai loro capire, li responsabilizzi sul fatto che sia importante per il figlio, ma anche per tutti i bambini, essere vaccinati".
Il Ministro della Salute rincara: "Oggi ha vinto la salute delle persone".
Il Moige però si schiera
L'organizzazione che da quasi vent'anni si occupa della sicurezza dei minori, all'interno delle famiglie, taccia di "Delirio sanitario" il provvedimento e invita il Parlamento a rivedere la propria posizione. La sanzione, questo sempre secondo il Moige, è fin troppo salata e i genitori italiani, che trattano nel migliore dei modi i figli, non meritano la sottrazione della patria potestà per motivi di principio e libertà terapeutica. L'Italia è nella top ten dei Paesi col tasso più basso di morte infantile, segnala l'organizzazione, e il Parlamento rischia di mettersi contro numerosissime famiglie.