Una dei dibattiti più animati sull’attuale pandemia Covid-2, causata dal SARS-CoV-2, riguarda l’origine del Coronavirus. Da una parte coloro che sostengono una sua genesi naturale, passata dagli animali all’uomo in seguito a delle mutazioni, e dall’altra chi sostiene che il virus sia stato “costruito” in laboratorio mediante tecniche di ingegneria genetica. Ebbene, uno studio coordinato da Kristian G. Andersen, The Scripps Research Institute, La Jolla (CA, USA), avrebbe stabilito che il SARS-CoV-2 è il risultato di una evoluzione naturale e che la sua origine potrebbe risiedere nei pipistrelli o nei pangolini.

La scienza inizia a dare delle risposte

Il 17 marzo su Nature Medicine è stato pubblicato uno studio condotto da Kristian G. Andersen, Dipartimento di Immunologia e Microbiologia presso The Scripps Research Institute, (La Jolla, CA, USA), insieme ad altri ricercatori americani, inglesi e australiani. I risultati di questa ricerca provano a dare una risposta, su basi scientifiche, alla domanda su quale origine abbia il SARS-CoV-2.

I risultati dello studio sembrano a favore di una evoluzione naturale. Vediamo su quali basi si è giunti a questa conclusione. I virus hanno una loro struttura che pone sulla parte esterna delle proteine che agevolano l’adesione alle cellule del nostro organismo, elemento essenziale quello delle proteine per entrare nelle cellule dove si replicano e propagano l’infezione.

Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che la porzione RBD (receptor-binding domain) del SARS-CoV-2 ha una struttura compatibile con una evoluzione naturale e non con una manipolazione in laboratorio.

L'RBD lega in particolare un recettore esterno delle cellule umane, ACE2 (Angiotensin-converting enzyme 2), coinvolto nella regolazione della pressione sanguigna.

La struttura dell’RBD di questo coronavirus è altamente performante nell’agganciare i recettori ACE2 e la sua struttura non può essere il risultato di una manipolazione umana. Se qualcuno avesse voluto costruire un virus patogeno, avrebbe inserito nel patrimonio genetico del coronavirus una sequenza nota, magari presente in altri patogeni.

Invece, la sequenza genetica, e la struttura dell’RBD del SARS-CoV-2, è molto simile a quella naturalmente presente in virus che normalmente infettano pipistrelli e pangolini.

Come dire, sulla base di queste evidenze, è molto più probabile che il SARS-CoV-2 si sia “evoluto” in modo naturale, partendo da un virus presente in natura, piuttosto che essere il risultato di una manipolazione di laboratorio. Questo dovrebbe porre fine alle varie speculazioni che stanno circolando sul web circa scenari di guerra biologica e bioterrorismo.

Sequenziamento genomico

Sulla base dell'analisi del sequenziamento genomico, i ricercatori hanno concluso che le origini più probabili per SARS-CoV-2 possono rientrare in due possibili scenari.

Il primo: il virus sarebbe diventato patogeno passando da un ospite intermedio, non umano, prima di arrivare all'uomo.

Una evoluzione simile a quella della SARS (Cina, 2002), quando il virus era passato dagli zibetti all’uomo. Altrettanto avvenne con la MERS (Medio Oriente, 2012), quando il virus passò dai cammelli all’uomo. Con la SARS-CoV-2, i ricercatori ritengono più probabile che l’ultimo ospite, prima del passaggio all’uomo, sia stato il pipistrello. Ma visto che non ci sono casi precedenti di passaggio diretto pipistrelli-uomo, non è escluso che ci sia stato un altro ospite, intermedio. In ogni caso, il virus, appena acquisito la capacità di infettare l’uomo, si è propagato rapidamente avendo già fatto proprie le caratteristiche che lo rendevano patogeno ed estremamente virulento.

L’altro scenario, invece, prevede che il virus sia passato da un ospite animale all’uomo, in uno stato non patogeno, non virulento, e che solo dopo, nella diffusione in mezzo alla popolazione umana, sia mutato diventando patogeno e virulento. Da quel momento l’infezione Covid-19 si sarebbe propagata. Questa seconda ipotesi troverebbe delle conferme in alcuni coronavirus di pangolini, mammiferi simili ad un armadillo che vivono in Asia e in Africa. Questi virus hanno una struttura dell'RBD molto simile a quella della SARS-CoV-2.

Pertanto, allo stato, non si può escludere che l’ospite intermedio sia stato direttamente un pangolino, oppure da questo sia prima passato ad un secondo ospite intermedio, come zibetti o furetti.

Ovviamente si è ancora all’inizio. Seguiranno altri studi e c’è da aspettarsi altre conclusioni o un rafforzamento delle evidenze descritte in questo lavoro. In ogni caso, mentre si cerca una soluzione farmacologica a questa pandemia, per le informazioni fin qui acquisite, sembrerebbe che il SARS-CoV-2 sia il risultato di una evoluzione naturale e non di una manipolazione umana.