Andrea Crisanti è il virologo che ha legato la sua immagine alla lotta al Coronavirus in Veneto. La sua strategia di contrasto dell'epidemia con i tamponi a tappeto ha fatto discutere e si è rivelata efficace. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera del 5 giugno ha toccato una serie di punti relativamente a quelli che potrebbero essere gli sviluppi legati all'emergenza sanitaria. In particolare, lo scienziato ha inteso far capire che è ancora presto per abbassare la guardia.
Crisanti concorda con Zangrillo su minore capacità penetrativa
Andrea Crisanti è stato chiamato ad esprimersi sull'idea di Alberto Zangrillo, anestesista del San Raffaele di Milano, secondo cui il virus non esisterebbe più a livello clinico. Il virologo dell'Università di Padova, rispetto all'idea del collega, ha inteso puntualizzare due chiavi di lettura. Una è legata alla presunta carica virale e alla capacità penetrativa del virus. Secondo Zangrillo, infatti, oggi il Sars-Cov2 evidenzierebbe una minore forza. "Su questo - ha detto Crisanti - concordo. Se noi usiamo le mascherine e il distanziamento, si abbassa la carica virale e la capacità penetrativa scende". Rispetto poi all'ipotesi che il coronavirus possa mutare fino ad assumere una struttura che possa essere più benevola nei confronti del genere umano, il virologo è stato chiaro: "Il problema è che non abbiamo abbastanza conoscenze per sostenerlo".
Crisanti dice che è presto per arrivare a conclusioni sul coronavirus
Alberto Zangrillo aveva anche detto che, a suo avviso, il coronavirus non esisterebbe più clinicamente. Una notazione che deriverebbe da quello che starebbe accadendo negli ospedali, dove ogni giorno diminuisce il numero dei ricoverati e le terapie intensive tendono a svuotarsi.
A ciò si aggiunge che i pazienti sembrerebbero presentare fenomeno patologici meno gravi di quelli che si palesavano fino a qualche settimana fa. Secondo Crisanti, non può essere fatto un discorso di questo tipo poiché, come sottolinea, un'epidemia rappresenta un evento dinamico e non può essere paragonata, ad esempio, ad un'inondazione.
"Non si possono - specifica il virologo - trarre delle conclusioni definitive da una singola osservazione". "La verità - ha aggiunto Crisanti - è che sappiamo troppo poco sui comportamenti del virus per arrivare ad una determinazione". Tuttavia Crisanti, auspicando nel buonsenso di tutti e rimarcando la sensibilità del coronavirus alla temperatura, ha preannunciato un'estate che potrebbe essere relativamente tranquilla.