A gettare l'esca per primo, sinceramente, era stato Floyd Mayweather. Lo scorso settembre, a margine del combattimento tra Canelo Alvarez e Gennadij Golovkin, 'Money' aveva dichiarato di voler tornare sul ring e di voler affrontare Manny Pacquiao entro la fine dell'anno. La risposta del senatore filippino non si era fatta attendere: '50-1' accanto al tag #NoExcuses era stato il suo post su Twitter, chiara allusione al record immacolato dello statunitense al quale vorrebbe aggiungere la prima sconfitta. I mesi sono passati e Mayweather non è più tornato sul ring, a parte l'esibizione con il fighter giapponese Tenshin Nasukawa che è stato messo k.o in meno di 2'.

In tanti hanno definito l'iniziativa al pari di una 'carnevalata', di quelle piuttosto proficue visto che per meno di 2' sul ring l'ex campione del mondo ha guadagnato qualcosa come 9 milioni di dollari. A chiedere il rematch adesso è Pacquiao, immediatamente dopo il suo combattimento vittorioso contro Adrien Broner che gli ha permesso di mantenere la cintura di campione mondiale dei pesi welter versione WBA.

'Floyd, si o no?'

Difficile descrivere in poche righe Manny Pacquiao, diciamo soltanto che contro Broner affrontava il 70esimo match da professionista della carriera ed ha ottenuto la 61esima vittoria. Non era una vittoria così scontata contro un avversario di 11 anni più giovane e capace, nella sua carriera, di vincere quattro titoli mondiali in altrettante categorie di peso.

'Pac Man' ha 40 anni, non è più veloce come un tempo, ma possiede esperienza, carisma e sa ancora picchiare come testimoniano i 112 colpi andati a segno (su 568) contro appena 50 dell'avversario (su 295). Manny ha risolto 'the problem' (è il soprannome di Broner, ndr) senza alcun patema, disputando un combattimento aggressivo che ha visto l'avversario esclusivamente impegnato a non prenderle. Missione fallita, le ha prese di santa ragione ed al 9° round è andato davvero vicino al knock out, quando ha barcollato dinanzi ad un diretto sinistro ed è riuscito a salvarsi dalla successiva combinazione. Poi, show nello show, l'invito di Pacquiao a fine combattimento rivolto a Mayweather che era a bordo ring.

"Si o no, Floyd?". L'interlocutore è rimasto impassibile e non ha risposto, probabilmente non era il momento adatto per sbilanciarsi. Il filippino non è mai stato un pugile che alimenta polemiche in maniera grezza e strumentale, ai microfoni dice semplicemente: "Se Floyd ha voglia di tornare sul ring, io sono pronto".

Quel pallido 'incontro del secolo'

Gli appassionati di boxe ricordano bene il primo confronto tra i due fuoriclasse che si disputò a La Vegas il 2 maggio del 2015. Definito il 'match del secolo', ma nella boxe si sa che i match del secolo superano per numero gli stessi secoli, in realtà il combattimento valido per tre cinture mondiali dei pesi welter deluse decisamente le aspettative.

'Money' Mayweather sembrò fin troppo sulle sue, sfoderando uno stile eccessivamente difensivo, mentre Pacquiao fece ancora meno, risultando totalmente incapace di colpire il suo avversario. In seguito si scoprirà che l'attuale iridato WBA dei pesi welter aveva subito un brutto infortunio alla spalla destra ed il dolore nel corso delle riprese si era riacutizzato. Ad ogni modo Mayweather vinse ai punti con verdetto unanime, saldamente in vantaggio sui tutti i cartellini.

La necessità di un rematch

Tra gli appassionati di pugilato, ci sono coloro che contestano l'eventualità di un rematch tra due pugili 'attempati'. Pacquiao ha compiuto 40 anni lo scorso dicembre, Mayweather svolterà per i 42 il mese prossimo.

Quest'ultimo è ricchissimo, sazio di vittorie ed è tutt'oggi imbattuto dopo 50 match da professionista. 'Pac Man' è l'unico pugile della storia ad aver conquistato 12 titoli mondiali in 8 diverse categorie di peso. In passato è caduto, ma si è sempre rialzato e nelle ultime sfide ha dimostrato che un 'vecchietto' come lui può ancora suonarle ad avversari più giovani e può ancora vestire una cintura di campione del mondo. Cosa gli manca? Forse la possibilità di sfidare ancora il migliore della sua epoca, lui che a suo tempo convinse anche un guerriero della forza di Oscar De La Hoya ad appendere i guantoni al chiodo, ha affrontato i 'numeri uno' viaggiando attraverso 8 categorie di peso e li ha battuti.

Mayweather è il suo unico rimpianto, doppio rimpianto se consideriamo che non era in perfette condizioni fisiche quando lo ha affrontato sul ring. Quanto a 'Money', il match con Pacquiao lo renderebbe ancora più ricco, gli permetterebbe, in caso di vittoria, di scrivere un'ulteriore pagina importante della sua incredibile e gloriosa carriera e di 'riscattarsi' agli occhi dei puristi della boxe che certamente hanno poco gradito le sue ultime 'carnevalate' (compresa quella con McGregor). Dunque può anche andar bene rivedere due 'anta' sul ring, perché se la vita di un atleta certamente non inizia a 40 anni, può ancora regalare sprazzi di classe e ci sembra che proprio Pacquiao contro Broner lo abbia ampiamente dimostrato.