La dichiarazione rilasciata da Sascha Zverev alla Deutsche Presse-Agentur e riportata da Sportbild una decina di giorni fa, era apparsa piuttosto ambiziosa, ma decisamente fuori luogo visto il momento attuale, e infatti aveva causato parecchio rumore. Secondo quanto riportato, infatti, l'attuale numero 7 del ranking Atp avrebbe avuto la sensazione che il 2020 potesse essere l'anno del sorpasso della Next Gen nei confronti dei 'Fab3', ma che la sosta forzata al contrario favorisce i tennisti con maggiore esperienza, dunque nello specifico Novak Djokovic, Rafa Nadal e Roger Federer.

"Hanno più routine e sanno esattamente cosa fare, inoltre saranno freschi dopo la pausa e solitamente si esprimono meglio a inizio stagione". Motivo per cui lo stop finisce per essere "un vantaggio per i più vecchi". Allo stesso modo Zverev avrebbe espresso il pensiero più ambizioso: "Sono certo che dopo ci sarà il ricambio generazionale". Anche la stampa italiana nelle ultime ore sta dando risalto a queste affermazioni, ma dal suo profilo Instagram è intervenuto il diretto interessato evidenziando di non aver mai detto queste parole.

Le proteste social di Sascha Zverev

In una Instagram Story, riportando il testo in inglese delle sue dichiarazioni, Zverev sostiene di essere stato travisato. 'Mai detto questo, ma continuate a inventare cose ragazzi', scrive il tennista tedesco decisamente infastidito dalle parole che, stando alla sua versione, gli sarebbero state attribuite.

Ma cosa ha detto di preciso Zverev e, soprattutto, cosa non ha detto? Non avrebbe mai sostenuto, ad esempio, che senza la sosta forzata ci sarebbe stato il sorpasso ai vertici, ma che gli ultimi tornei disputati gli davano la sensazione di un 'cambio di vento'.

"Mi aspettavo che il cambio della guardia potesse avvenire quest'anno e che uno dei giovani potesse vincere almeno uno Slam".

Sascha ha citato i tornei più importanti di fine 2019 e dell'inizio di quest'anno: le Finals 2019 sono state vinte da Stefanos Tsitsipas che all'ultimo atto ha battuto Thiem, lui si era fermato in semifinale dove tra l'altro Federer è stato l'unico esponente della 'vecchia generazione'. Relativamente al 2020, ha ricordato che "io e Thiem abbiamo giocato le semifinali agli Australian Open e abbiamo disputato un grande match e Dominic ha avuto un'opportunità concreta in finale contro Djokovic.

C'erano tracce di un cambio della guardia, ma sfortunatamente non sapremo mai come sarebbe andata se avessimo giocato in questi mesi". Il testo integrale delle sue dichiarazioni è stato riportato da Eurosport.

Giovani in crescita, ma Djokovic dominante

In effetti già nella passata stagione i giovani avevano dato segnali incoraggianti: Dominic Thiem aveva raggiunto la sua seconda finale consecutiva al Roland Garros, Daniil Medvedev è stato il grande protagonista dell'estate ed è arrivato in finale ai US Open dove ha dato serissimo filo da torcere a Nadal.

Zverev, viceversa, è stato protagonista in chiaroscuro di una stagione tormentata, ma la semifinale raggiunta agli Australian Open lo scorso gennaio è stato un segnale incoraggiante.

Altrettanto vero, però, che Novak Djokovic prima dello stop era letteralmente dominante. In effetti non possiamo assolutamente sapere come sarebbero andate le cose se in questi mesi si fosse regolarmente giocato.