Barcolla, ma non crolla Novak Djokovic che conferma anche nella semifinale degli Open di Cincinnati il suo 2020 senza ancora la macchia di una sconfitta. Onore delle armi a un grande Roberto Bautista Agut, in partita fino alla fine e vicinissimo al colpaccio, ma che trova lo straordinario carattere di un campionissimo, il quale - nonostante i problemi fisici - conduce in porto una vittoria che gli stava sfuggendo. Oltre tre ore di gioco in quel di New York (quest'anno sede del torneo, ndr) premiano dunque l'attuale dominatore del ranking (4-6 6-4 7-6) che dopo l'Atp Cup, gli Australian Open e Dubai, avrà dunque la possibilità di vincere il quarto trofeo stagionale.

Tra Nole e la seconda affermazione a Cincinnati della carriera ci sarà Milos Raonic, che ha battuto Stefanos Tsitsipas nell'altra semifinale.

Osaka-Azarenka sarà invece la finale femminile.

Altalena di emozioni, Djokovic la spunta al tie-break

Problematico per il numero 1 del mondo il primo set, al secondo turno di battuta perde per la prima volta il servizio permettendo a Bautista Agut di andare sul 2-1. Tuttavia ci mette una pezza subito dopo, riuscendo a piazzare il break ai vantaggi e riconquistando la perfetta parità. Il momento decisivo del primo parziale è nel settimo game quando lo spagnolo va nuovamente a strappare il servizio a Djokovic e stavolta riesce a consolidare il break nel gioco successivo portandosi sul 5-3.

Il divario regge fino alla fine del parziale che Bautista chiude sul 6-4.

Nel secondo set il 17 volte vincitore di Slam riesce a conquistare un insperato break nel quarto gioco che lo aveva visto sotto 40-0, una grande rimonta che gli consente di andare sul 3-1 e di consolidare il punto immediatamente dopo, 4-1 lo score sul tabellone. Ma il set è tutt'altro che in cassaforte nonostante il risultato: Bautista Agut tiene il servizio e in un settimo game in cui a Djokovic riesce tutto e il contrario di tutto, tra aces e doppi falli, piazza il break accorciando ulteriormente le distanze. Il pareggio arriva nel game successivo, ma i campioni hanno sette vite e Nole riesce a cambiare l'inerzia del match a suo favore, tenendo il servizio e conquistando il break decisivo con il quale chiude 6-4.

Ciò che accade nel terzo e decisivo parziale meriterebbe un capitolo a parte, un vero peccato che a far da corollario al match ci siano solo gli spalti vuoti. Djokovic però sembra poter chiudere agevolmente la pratica, dopo il settimo game conduce infatti 5-2 forte di un break di vantaggio (due complessivi a suo favore, uno per Bautista nel terzo game) ma subisce la grande reazione del suo avversario. Lo spagnolo vince quattro giochi di fila e si ritrova sul 6-5, Djokovic stringe i denti: nel corso del match ha chiesto più volte il supporto del fisioterapista per risolvere il problema al collo che lo sta tormentando dall'avvio del torneo. Con un vero colpo di coda riesce a pareggiare il conto e conquistare il tie-break, che trasformerà in un monologo chiudendo con l'eloquente score di 7-0.

Raonic in finale di un Masters 1000 dopo più di quattro anni

Era dal 2016, il suo anno d'oro in cui raggiunse la finale di Wimbledon e il terzo posto nel ranking Atp, che Milos Raonic non si qualificava per la finale di un Atp Masters 1000. Nella circostanza fu a Indian Wells dove venne battuto nettamente da Djokovic (6-3 6-0 lo score). Più di quattro anni dopo, pertanto, il 29enne canadese di origine montenegrina ci riprova, intanto ha raggiunto con pieno merito l'ultimo atto di Cincinnati battendo Stefanos Tsitsipas. Equilibrio totale nel primo set, in cui nessuno dei due ha concesso un gioco al servizio, anche se il greco ha beneficiato di un set-point nel dodicesimo game neutralizzato da Raonic, che ha poi vinto ai vantaggi.

Inevitabile il tie-break vinto 7-5 da quest'ultimo.

Nel secondo parziale l'attuale numero 30 del ranking ha avuto la strada spianata dopo il break ottenuto al quarto gioco che gli ha consentito di andare sul 3-1, punto consolidato in battuta e vantaggio di 4-1 che ha posto davanti a Tsitsipas una vera montagna da scalare. Raonic è andato vicino al colpaccio sullo score di 5-3 vinto ai vantaggi dal suo avversario, poi lasciato a zero nell'ultimo decisivo turno di battuta.

Osaka-Azarenka la finale femminile

Naomi Osaka ha confermato il suo stato di forma ottimale conquistando senza colpo ferire la semifinale del torneo femminile degli Open di Cincinnati. La due volte vincitrice di Slam ha superato Elise Mertens in due set, conducendo in porto il primo con tranquillità (6-2) mentre nel secondo ha trovato l'energica reazione della tennista belga che ha trascinato il parziale al tie-break.

Naomi Osaka è la seconda tennista giapponese a giocare una finale di Cincinnati dopo Akiko Morigami, che aveva raggiunto l'ultimo atto nel 2005 e nel 2007, sconfitta in entrambe le occasioni.

La nipponica affronterà Victoria Azarenka che torna a disputare la finale del torneo dopo sette anni, nel 2013 aveva sollevato il trofeo battendo Serena Williams. In semifinale la bielorussa ha superato in tre set la britannica Johanna Konta con lo score di 4-6 6-4 6-1.