A Parigi è ormai il re da 15 anni e poco importa se in finale ci siano stati Federer, Soderling, Ferrer, Wawrinka, Thiem o Djokovic. Rafa Nadal li ha sempre battuti e, oltretutto, non è mai andato oltre il quarto set. L'11 ottobre 2020, giorno davvero insolito per lo Slam francese, Parigi incorona Re Rafa XIII: ne mancherebbe uno per diventare il "Re Sole", ma in un certo senso con il tredicesimo titolo il fuoriclasse spagnolo è già riuscito nel suo intento. L'11 ottobre 2020 è infatti il giorno in cui eguaglia Roger Federer a quota 20 titoli Slam e diventa, insieme al rivale di una vita, il tennista che in ogni epoca ha vinto più Major.
E meno male che, alla luce delle condizioni ambientali e climatiche dell'autunno francese, la corsa di Nadal verso il suo ormai tradizionale trofeo doveva essere la più complicata di sempre. Rafa in realtà non perde una partita al Roland Garros da cinque anni, l'ultimo a batterlo in tre set nel 2015 era stato proprio Novak Djokovic. Lo stesso tennista che, cinque anni e qualche mese dopo, si è dovuto arrendere alla sua superiorità (6-0 6-2 7-5) nonostante il numero 1 del ranking che gli ha strappato lo scorso gennaio e nonostante in questo 2020 fosse ancora imbattuto sul campo.
Finale a senso unico
Se andiamo a guardare le dodici precedenti finali disputate da Nadal in Francia, tutte vincenti, la più breve è stata quella del 2008 in cui aveva battuto proprio Djokovic con lo score di 6-1 6-3 6-4.
Era solo il principio della loro grande rivalità, la più lunga in termini di sfide della storia del Tennis se consideriamo che quello andato in scena questo pomeriggio era il confronto numero 56. Poco da commentare, diciamo purtroppo se visto con gli occhi di chi racconta il tennis, nei primi due set in cui si è atteso invano che Djokovic iniziasse a giocare, salvo poi accorgersi che fino a quel momento c'era stato un solo tennista in campo.
Nadal è stato schiacciante nel primo parziale chiuso 6-0 e il suo tennis è rimasto regale anche nel secondo set dove ha lasciato soltanto due giochi al frastornato serbo. Djokovic si è poi trovato davanti a una delle montagne più irte e impraticabili della sua gloriosa carriera, sotto di due set al Roland Garros contro Rafa Nadal equivale a un'esecuzione capitale in atto, ma Nole resta comunque il numero 1 del mondo, "ardimentoso eroe di mille imprese" e, pertanto, ci ha provato.
Il 17 volte vincitore di Slam è tornato solido in battuta dopo averne concesse troppe allo scatenato maiorchino e il match è diventato più equilibrato. Finalmente emozionante (ma non più di tanto) per i milioni di spettatori collegati davanti alla tv il nono gioco in cui, sul punteggio di 4-4, Nadal ha beneficiato di una palla break che, se fosse andata a segno, gli avrebbe consentito di servire per il match. Djokovic è rimasto a galla annullando il punto e poi, ai vantaggi, ha prolungato la sua partita andando sul 5-4. Nadal ha poi tenuto il servizio lasciandolo a 15 ed è andato successivamente a breakkare in un momento fondamentale del match che gli ha consentito di portarsi alla battuta per il suo 13° titolo al Roland Garros: uno dopo l'altro ha messo a segno i tre punti del trionfo che gli consentono di riscrivere ancora una volta la storia del tennis.