Bob Arum ha scoperto qualche carta, ma come sue costume tiene gli assi nella manica. Il match tra Anthony Joshua e Tyson Fury che consegnerebbe ai pesi massimi un campione indiscusso a oltre vent'anni di distanza da Lennox Lewis potrebbe generare una 'torta' mastodontica di almeno 200 milioni di dollari. L'anziano manager, in una recente intervista, ha evidenziato di avere già individuato una location e di considerare possibile la disputa del combattimento entro la fine di giugno 2021. In questo momento le parti in causa, il duo Arum-Warren da un lato e la Matchroom Boxing di Eddie Hearn dall'altro, avrebbero tutta l'intenzione di chiudere l'accordo e collocare il match in un periodo che, nelle speranze di tutti, consentirebbe di avere l'affluenza del pubblico.

Dinanzi a questo colosso che si muove in maniera sorprendentemente spedita, potrebbero venir meno le pretese, peraltro legittime, di Oleksandr Usyk e Deontay Wilder, i due ostacoli al grande match. La Wbo, infatti, avrebbe una soluzione per dare quanto meno una 'assicurazione' al pugile ucraino mentre il 'Bronze Bomber' sembra aver rinunciato alla lunga battaglia legale per avere il terzo match contro Fury: il primo potrebbe combattere per un titolo ad interim, il secondo sarebbe in trattativa per un match contro un altro ex campione mondiale.

Il nuovo 'match del secolo'

'Match del secolo', un appellativo fin troppo abusato nel secolo scorso e in questi primi vent'anni del XXI secolo. Per la Boxe britannica, però, la definizione è corretta considerato che non è mai accaduto che due rappresentanti del Regno Unito si affrontassero per il titolo mondiale dei pesi massimi.

Dal punto di vista economico le cifre sono esorbitanti e, in tal senso, i timori di Hearn riguardo a una borsa più povera rispetto alle cifre pre-pandemia sembrano scongiurati. Si parla infatti di 100 milioni di dollari a testa per Joshua e Fury: "Una location l'abbiamo - dice Arum che, furbescamente, non svela nulla in proposito - anche se non ci siamo concentrati su una data, ma potrebbe essere verso la fine di giugno.

Vogliamo avere tutto il tempo a disposizione per risolvere il problema del coronavirus, riteniamo che entro giugno la maggior parte delle persone sarà vaccinata e, dunque, possiamo avere il pubblico". Arum ha ammesso di puntare a una pay-per-views in Gran Bretagna e alla prima serata negli Usa, probabile dunque che si scelga una sede in Medio Oriente (Arabia Saudita come il rematch tra Joshua e Andy Ruiz, ndr).

Usyk vs Joyce, possibile titolo mondiale a interim

Oleksandr Usyk è attualmente lo sfidante obbligatorio per il titolo mondiale dei pesi massimi versione Wbo, tra i quattro detenuti da Joshua. L'ex iridato dei cruiser non può certamente impedire la sfida del pluricampione del mondo britannico contro il connazionale Tyson Fury, ma potrebbe togliere al match l'etichetta di 'indiscusso'. Impuntandosi sulla sfida a cui ha diritto secondo la federazione, infatti, potrebbe portare quest'ultima a far decadere il titolo di Joshua e, pertanto, il match contro Fury sarebbe valido 'soltanto' per i titoli Wba, Ibf e Wbc (quest'ultimo detenuto da Fury). "Mi ha chiamato George Warren (il figlio di Frank Warren, co-promoter di Fury, ndr) - ha dichiarato il manager di Usyk, Alexander Krassyuk - e la loro offerta sarebbe quella di promuovere il combattimento di Usyk contro Joe Joyce per il titolo mondiale Wbo a interim.

Abbiamo anche ricevuto la lettera della Wbo, ci avvisano che potrebbero decidere di sanzionare Joshua se non rispetta la sfida obbligatoria la prossima primavera. Finora Oleksandr non ha ricevuto nessuna offerta seria, né per combattere, né per 'farsi da parte'. Il presidente della Wbo, Paco Valcarcel non violerebbe mai le regole della sua organizzazione e, dunque, sanzioneranno Joshua se affronta Fury senza il nostro consenso". Da qui c'è la mano tesa di Krassyuk: "Questo è il momento di farci un'offerta seria, in una direzione o nell'altra". Come dire che il combattimento contro Joyce potrebbe per il momento accontentare il pugile ucraino e sarebbe un biglietto di sola andata per sfidare il vincitore del match tra Joshua e Fury.

Deontay Wilder vuole ripartire

Sul fronte di Deontay Wilder tutto tace, ma sembra che l'ex campione del mondo Wbc dei pesi massimi stia perdendo le speranze di far valere i suoi diritti per un terzo combattimento contro Tyson Fury, nonostante la clausola di rematch inserita nell'accordo della sua seconda sfida contro il britannico persa a febbraio dello scorso anno. Il 'Bronze Bomber' è consapevole di non poter restare inattivo se vuole riavere la possibilità di combattere per il trono dei pesi massimi e, in base alle ultime indiscrezioni, sarebbe in trattativa per affrontare in primavera un altro ex iridato, Charles Martin. Il 34enne californiano il cui regno fu tra i più brevi di sempre nella storia dei pesi massimi (85 giorni trascorsi tra il successo su Glazkov e la sconfitta con Joshua nel 2016), è salito sul ring l'ultima volta lo scorso 22 febbraio, la stessa notte in cui Wilder perse il titolo contro Tyson Fury, battendo prima del limite Gerald Washington.