Il passaggio di Chris Froome dal Team Ineos alla Israel Start Up Nation ha rappresentato la fine di un’epoca e un punto di svolta per il mondo del Ciclismo. Dopo aver dominato la scena dei grandi giri per tanti anni, il campione britannico ha concluso in piena crisi la sua avventura alla Ineos al termine della scorsa stagione, con 36 anni sulla carta d’identità e i dubbi di un difficile recupero dall’incidente patito al Delfinato 2019. In questa esperienza nella Israel Start Up Nation, Froome non ha dato alcun segnale di ripresa e si è trovato a confrontarsi con tante novità.

Tra queste anche l’utilizzo dei freni a disco, di cui ha parlato in maniera molto critica.

Adams: ‘Froome ha ragione su alcune cose che ha detto’

Chris Froome ha sempre avuto una predilezione per i classici freni a pattino, che ormai sono stati quasi del tutto soppiantati da quelli a disco nel ciclismo professionistico. L’ex squadra del campione britannico, la Ineos, è l’unica tra le formazioni del World Tour che ancora utilizza esclusivamente i freni a pattino, mentre tutte le altre sono passate ai dischi.

Questo cambio di tecnologia non è stato accettato di buon grado da Froome. Poco prima del debutto con la Israel, nel mese di febbraio, il quattro volte vincitore del Tour de France ha pubblicato un video sui suoi spazi social che ha creato un certo scalpore nel mondo del ciclismo.

Presentando la nuova bicicletta Factor con cui avrebbe iniziato a correre di lì a poco, Froome ha criticato apertamente i freni a disco, parlando di una tecnologia ancora inadeguata per l’uso nel ciclismo professionistico. Il campione ha fatto riferimento ai surriscaldamenti e agli sfregamenti che producono i dischi, dicendosi non convinto da questa tipologia di freni.

Nei giorni scorsi il vincitore del Giro 2018 è tornato indirettamente sull’argomento pubblicando una foto sui social in cui pedala su una bici equipaggiata con i tradizionali freni a pattino.

Il fondatore e proprietario della Israel Start Up Nation, Sylvain Adams, ha sminuito le critiche del suo corridore, dichiarando che la squadra è aperta a fornirgli anche una bici con i suoi amati freni a pattino.

“Ha ragione su alcune cose che ha detto. I dischi si surriscaldano e ci sono alcuni sfregamenti, ma se guardi, sono tutti con questi freni. Se Chris vuole, può avere una bici con freni a pattino per correre il Tour de France. Non l’ha chiesta ed è contento di correre con i dischi” ha dichiarato Adams.

‘La Ineos è l’unica con i freni a pattino’

Adams si è detto convinto che i freni a disco rappresentino l’unica scelta possibile nel futuro del ciclismo professionistico, e che anche il Team Ineos, la squadra di Froome per un decennio, prima o poi dovrà farsene una ragione. “La Ineos è l’unica squadra con i freni a pattino, e va bene. Forse a un certo punto cambieranno anche loro. Per noi è stata una transizione difficile perché devi spostare tutte le tue bici sui dischi e volevamo essere sicuri che questi fossero davvero migliori.

A conti fatti penso che lo siano e penso che anche Froome potrebbe essere d’accordo con me perché non sta pedalando su una bici con freni a pattino” ha dichiarato il gran capo del Team Israel, dicendosi però pronto a soddisfare ogni esigenza del suo campione.

“Se Froome la chiedesse avrebbe una bici con freni a pattino, questo non è un problema” ha puntualizzato Sylvain Adams.