Nel mondo del Ciclismo non accenna a spegnersi l’eco e l’entusiasmo per la spettacolare Parigi Roubaix di domenica scorsa. La classica del pavè ha regalato un’edizione unica per la data di inizio ottobre e per il maltempo che ha imperversato, portando i corridori davvero al limite delle loro possibilità. La vittoria è andata a Sonny Colbrelli, il Campione d’Italia e d’Europa, al debutto assoluto sulle strade e sul pavè della Roubaix. L’inesperienza nella corsa più massacrante del grande ciclismo, non ha impedito al corridore bresciano di pedalare da campione consumato, di replicare ai forcing di Mathieu Van der Poel e poi di battere in volata il sorprendente Florian Vermeersch.

Sonny Colbrelli, l’impresa anche grazie ai tubeless

La Parigi Roubaix di domenica scorsa ha messo a dura prova non solo i corridori, costretti a dei veri equilibrismi per superare i tratti di pavè più difficili e fangosi, ma anche i materiali ad hoc preparati dalle varie squadre e dai rispettivi partner tecnici. In una corsa come quella che viene definita l’Inferno del Nord, i team ricorrono sempre a degli accorgimenti particolari per superare le difficoltà e le insidie di una corsa spietata, in cui forature, cadute, incidenti di ogni tipo e rotture meccaniche sono sempre dietro l’angolo. Le biciclette vengono montate con copertoncini dalle sezioni più grandi, gonfiati con una pressione minore, ed anche per altre zone sensibili, come il manubrio, vengono studiati degli accorgimenti utili a smorzare almeno parzialmente le vibrazioni.

Sonny Colbrelli si è presentato al via della sua prima Parigi Roubaix con un nuovo prodotto della Continental, un tubeless appena lanciato sul mercato, che alla fine è risultato determinante per aiutare il corridore nella sua impresa vittoriosa. Il tubeless è un particolare pneumatico senza la camera d’aria al suo interno, contrariamente al copertoncino, e con una schiuma che aiuta a sigillare e contenere delle eventuali forature.

‘La volata con le ruote bucate’

Sonny Colbrelli ha raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport che la scelta di montare questo tubeless sulla sua bicicletta Merida lo ha salvato durante la Parigi Roubaix.

‘Ho forato due volte, in uno dei tratti iniziali di pavè e poi nella Foresta di Arenberg”, ha dichiarato il vincitore della corsa, che nonostante la doppia foratura è riuscito a continuare fino al traguardo senza cambiare ruote o bicicletta. “La schiuma nel tubeless ha sigillato il buco e non mi sono dovuto fermare. Ho fatto la volata con le ruote bucate e i tubeless mi hanno salvato” ha raccontato il Campione Italiano ed Europeo.

Colbrelli ha spiegato che le forature hanno portato ad un piccolo calo di pressione, ma non tale da compromettere la sua corsa. Il corridore del Team Bahrain Victorius era partito con una pressione di 3,4 atmosfere all’anteriore e 3,8 al posteriore, che all’arrivo erano scese rispettivamente a 3 e 2,8. Colbrelli ha dunque finito la Roubaix con una pressione maggiore all’anteriore, particolare tecnico inconsueto ma che non ha compromesso la sua prova.