Una delle questioni più spinose che sta affrontando la comunità del ciclismo professionistico è quella legata all'uso dei chetoni. I composti, che si trovano anche in numerose sostanze alimentari come il succo di lamponi, sono presenti anche in alcuni integratori che vengono assunti da diversi corridori. Sull'uso di queste sostanze si è scatenata una forte discussione: alcuni, infatti, sostengono che tali sostanze siano dopanti, mentre altri ritengono che non abbiano alcun effetto sulle prestazioni sportive. Sulla questione, nelle ultime ore, si è esposto anche il ciclista professionista Guillaume Martin.

'Tocca all'Uci prendere una posizione'

Il corridore ha parlato della vicenda in una intervista rilasciata a Cyclism’Actu. Martin si è detto "favorevole" a vietare l'uso dei chetoni, sottolineando, come "spera e pensa", che nel Ciclismo attualmente non vi sia un forte fenomeno legato all'uso di doping. Guillaume ha poi ricordato come l'uso dei chetoni non sia, almeno per il momento "vietato", pur sottolineando come lui non ne faccia uso e come il suo stesso team (la Cofidis) ne abbia vietato l'uso. Martin ha poi continuato spiegando come la sua posizione contraria ai chetoni sia dovuta a motivi di "equità" e sottolineando che, alla fine, sarà l'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) a dover "prendere una posizione".

Martin, nell'intervista, si è detto poi consapevole del fatto che il tema doping sia particolarmente ricorrente nel ciclismo: "Spesso nelle conversazioni emergono le domande sul ciclismo a due velocità o sul doping".

'Doping? Mi rifiuto di pensarci'

Per quanto riguarda i dubbi sull'uso di sostanze dopanti nel ciclismo, Martin ha affermato di "rifiutarsi di pensarci", sottolineando come non sia in possesso di alcun elemento tale da potergli permettere di "dire qualcosa".

Il corridore della Cofidis ha concluso la propria intervista affermando di avere l'intenzione di concentrarsi solo sul suo lavoro e su ciò che deve fare.

Martin, comunque, non è l'unico professionista ad essersi esposto contro l'uso dei chetoni. Il circuito, in realtà, è letteralmente spaccato sulla questione. Da una parte, infatti, vi sono diversi team che ritengono i chetoni innocui e che per questo non hanno intenzione di rinunciarvi.

Tra questi, vi è la Jumbo-Visma, che considera la sostanza come importante per i piani nutrizionali dei propri ciclisti. Dall'altra parte, però, vi sono delle squadre che invece hanno vietato ai propri corridori l'uso dei chetoni: appartiene a questo gruppo, per esempio, il Team DSM. In attesa di capire ciò che avverrà, l'Uci, la federazione internazionale del ciclismo, ha preso già nelle scorse settimane una prima posizione contro i chetoni, annunciando l'avvio di indagini e chiedendo ai team, in attesa del responso, di vietarne l'utilizzo. Appello, però, che è rimasto inascoltato.