All'indomani della tappa del pavè, il Tour de France ha vissuto un'altra giornata intensa e vibrante, con uno svolgimento tattico che non ha mancato di far discutere. Il grande protagonista della corsa è stato Wout van Aert, che nonostante la sua maglia gialla e un finale di tappa particolarmente adatto alle sue caratteristiche, si è lanciato in una fuga da lontano. Il fuoriclasse belga ha regalato un autentico show per poi essere ripreso a poco più di dieci chilometri dal traguardo. A prendersi la scena nel finale è stato invece Tadej Pogačar.

Su un arrivo in costante ascesa, il campione in carica ha piazzato uno scatto fulminante per andare a vincere facilmente davanti a Michael Matthews e prendersi anche la maglia gialla.

Wout van Aert scatenato

La sesta tappa del Tour de France, da Binche a Longwy, è volata via velocissima su un percorso ondulato e caratterizzato nel finale da una cote di terza categoria e dall'arrivo in salita. Tra la sorpresa generale, Wout van Aert ha cercato con particolare insistenza e determinazione di portare via una fuga fin dalle prime pedalate.

Per oltre settanta chilometri il gruppo ha viaggiato fortissimo, annullando tutti i vari tentativi che si sono susseguiti, sempre con la maglia gialla tra i protagonisti. Alla fine van Aert è riuscito a sganciarsi in compagnia di Jakob Fuglsang e Quinn Simmons. Le strategie della Jumbo Visma e l'intento di van Aert non sono parsi ben chiari, visto il finale di tappa perfetto le sue caratteristiche e che avrebbe consigliato una corsa d'attesa.

Il gruppo ha controllato la fuga, con anche Pogačar che ha impiegato qualche compagno per non far lievitare troppo il vantaggio.

Vittoria schiacciante di Pogačar

Van Aert è poi rimasto da solo al comando dopo la resa di Fuglsang e Simmons, e ha continuato a insistere nonostante la rincorsa del gruppo che ha cancellato ogni possibilità di buona riuscita.

A poco più di dieci chilometri dall'arrivo la maglia gialla si è vista raggiungere e staccare, ormai sui saliscendi dell'ultima parte del percorso che hanno ridotto notevolmente la consistenza numerica del gruppo. La cote di terza categoria ha ulteriormente selezionato il plotone. Alexis Vuillermoz ha guadagnato qualche secondo, mentre Pogačar ha fatto una sorta di prova generale in vista dell'arrivo.

La UAE ha poi preso il gruppo in mano nell'ultimo chilometro e mezzo, di nuovo in salita, con Majka e McNulty a spianare la strada per Pogačar. A lanciare lo sprint è stato però Primoz Roglic, partito già ai trecento metri, ma senza sorprendere nessuno. Pogačar ha prontamente reagito ed ha piazzato un'accelerazione fenomenale con cui si è tolto tutti di ruota, andando a vincere e a prendersi la maglia gialla,

Matthews ha chiuso al secondo posto davanti a Gaudu, Pidcock e Quintana.

Tra gli uomini di alta classifica è da segnalare il leggero ritardo accusato da Caruso, che nel finale è rimasto staccato ed ha concluso a 21''. Male invece O'Connor, che al distacco già accumulato ieri ha aggiunto altri due minuti e mezzo, compromettendo definitivamente la sua classifica generale.

La maglia gialla è passata sulle spalle di Tadej Pogačar, che ora comanda con 4'' su Powless e 31'' su Vingegaard. Caruso è a 2'11, Roglic a 2'27''.