Per vincere una medaglia d’oro nel Ciclismo non basta la migliore prestazione dell’atleta, serve il supporto di materiali tecnici all'avanguardia. Per questo alle Olimpiadi di Parigi 2024 le principali nazionali hanno puntato a fornire ai propri atleti le migliori bici ed equipaggiamenti disponibili, attraverso collaborazioni con le aziende produttrici più importanti del settore. Scopriamo alcune nuove tecnologie nel ciclismo protagoniste di questa rassegna a cinque cerchi.

In pista con le bici stampate in 3D: le nuove Pinarello per gli azzurri

La ricerca della perfezione aerodinamica è la caratteristica distintiva nell’evoluzione dei materiali per il ciclismo su pista, dove ogni centesimo è decisivo.

Per questo motivo a Parigi diversi produttori hanno proposto soluzioni personalizzate per gli atleti. Tra le bici più tecnologiche che vedremo in gara, troviamo la Pinarello Bolide F HR, che verrà utilizzata dall’Italia. Il quartetto azzurro proverà a bissare la medaglia d’oro conquistata a Tokyo 2020 e per farlo avrà a disposizione un mezzo eccellente.

Il telaio della Bolide F HR è realizzato in lega Scalmalloy, un materiale di derivazione aerospaziale e stampata in 3D. La stampa in 3D permette di ottenere una struttura customizzata, creata per garantire la migliore aerodinamica dopo gli studi in galleria del vento. Inoltre il manubrio e le appendici sono state realizzate basandosi sulla scansione 3D di ciascun atleta, per offrire la posizione migliore possibile durante le gare.

Le tute aerodinamiche utilizzate nella cronometro a Parigi

Non solo bici, anche le tute sono una componente fondamentale.

Per questo alcune nazionali a Parigi hanno testato nuove tute aerodinamiche per gli atleti, durante la cronometro su strada. Tre queste troviamo la Gran Bretagna con Joshua Tarling che ha indossato una tuta realizzata con un particolare mix di materiali, con tessuti lisci sugli avambracci, probabilmente in lattice o silicone, e tessuti lavorati e ondulati sulla parte superiore del braccio.

La scelta di questo mix di tessuti permette di controllare il flusso d'aria e migliorare quindi l’aerodinamica.

Soluzione simile per il Belgio, che oltre al mix di tessuti, ha creato insieme al partner Bioracer dei manichini su misura che replicassero fedelmente la posizione in bici dei loro atleti Remco Evenepoel, Wout van Aert e Lotte Kopecky. In questo modo le tute sono state progettate basandosi sulle effettive forme del corpo degli atleti, per migliorare ulteriormente la gestione gestione del flusso d’aria.

Le scelte vincenti di ruote innovative alle Olimpiadi

Nella cronometro olimpica c’è stata un’altra importante innovazione, l’utilizzo della doppia ruota lenticolare da parte di Wout van Aert.

Solitamente questo assetto viene utilizzato in pista, ma non su strada, perchè la ruota lenticolare anteriore può essere più difficile da controllare. I tecnici sono invece riusciti a bilanciare perfettamente la nuova Cervélo P5 e la scelta è risultata vincente, visto che Van Aert ha conquistato il bronzo. Una soluzione che potremmo vedere molto più spesso da ora in poi.

Anche nella mountain bike la scelta delle ruote ha fatto la differenza, visto che entrambi i campioni olimpici, il britannico Tom Pidcock e la francese Pauline Ferrand-Prévot hanno utilizzato lo stesso set di ruote. Queste sono formate dai cerchi di Princeton Carbonworks, realizzati appositamente per queste gare olimpiche con una particolare struttura ondulata per resistere al meglio al terreno, e dai raggi di Berd, realizzati non in acciaio ma in Dyneema, un tipo di polietilene molto leggero e allo steso tempo estremamente resistente.