La Manovra economica del Governo M5S - Lega, come sappiamo, ha ricevuto il primo via libera. Quello da parte della Camera dei Deputati. A meno di un totale stravolgimento da parte dell'aula di Palazzo Madama, in seconda lettura, la Legge di Bilancio 2019 amplia ulteriormente la platea di beneficiari del regime forfettario. Nello stesso tempo, però, diverse Piccole e Medie Imprese hanno sollevato una problematica di non poco conto. Infatti, come evidenzia il sito "PMI.it", diversi piccoli imprenditori e commercianti applicano il cosiddetto criterio di cassa per la determinazione del reddito.

Ma per poter beneficiare della flat tax occorre utilizzare il criterio di competenza. Di conseguenza, occorre passare alla gestione in contabilità ordinaria.

Le disposizioni approvate dalla Camera

Se non ci dovessero essere sostanziali modifiche in sede di esame della Manovra da parte dell'aula del Senato, dal prossimo anno non esisteranno più differenziazioni di reddito tra i vari regimi forfettari. Ma varrà esclusivamente il tetto dei 65.000 euro. Quindi non dovrebbero esserci ulteriori limitazioni né per quanto riguarda il lavoro dipendente né, tanto meno, per quanto riguarda l'eventuale acquisto di beni strumentali da parte dell'imprenditore. L'aliquota, a regime, dovrebbe essere del 15%. Ma, per i primi cinque anni le nuove attività pagheranno un aliquota ultra - agevolata del 5%.

Inoltre non sarà necessario versare ritenute d'acconto sui compensi.

Né, tantomeno, dovranno essere versate delle ritenute sulle retribuzioni dei dipendenti. Questo in quanto chi aderisce alla flat tax non viene considerato sostituto d'imposta. Questi soggetti, inoltre, non sono obbligati all'emissione della fattura elettronica.

Né alla tenuta di un registro Iva. L'unico obbligo in capo a coloro che decidessero di aderire alla flat tax sarà quello di conservare traccia dei documenti emessi e ricevuti e la certificazione dei compensi erogati.

Infine un emendamento approvato durante la discussione alla Camera prevede che possano scegliere di aderire al regime della flat tax anche i lavoratori dipendenti ed anche i pensionati.

L'unico divieto è che questi soggetti non abbiano svolto la loro attività prevalentemente per lo stesso datore di lavoro negli ultimi due anni, o per soggetti ad esso direttamente o indirettamente collegati.

Il caso dei piccoli imprenditori in contabilità ordinaria

Come accennato sopra l'introduzione nel nostro ordinamento fiscale della flat tax genera una problematica relativamente alla determinazione del reddito per tutti quei lavoratori autonomi o piccoli imprenditori che, fino ad oggi, avevano utilizzato il criterio di cassa. Infatti, per poter beneficiare della "tassa piatta" sarebbe necessario passare al criterio di competenza.

D'altra parte, questo è quello che si deduce dalla risposta fornita dall'Agenzia delle Entrate che, richiamando la Circolare 10/2016 ha chiarito che per poter determinare se si è superato il limite dei 65.000 euro occorre tenere conto del regime contabile applicato nell'anno di riferimento.

Ma la risposta dell'Agenzia, di fatto, risolve il quesito solo parzialmente. Infatti, come sottolinea "PMI.it" questo può valere solo per coloro che nel corso del 2018 operavano già in contabilità ordinaria. E questo indipendentemente dal fatto che fossero già in regime forfettario.