L’oggetto del disaccordo tra il rocker par excellence, sir Mick Jagger, e il nuovo Presidente degli Usa, Donald Trump, è fatto di parole e note. Una canzone. Non si tratta dell’ennesimo plagio. D’altra parte Trump, pur dotato di una variegata carriera, non ha mai manifestato di voler vivere ufficialmente dei proventi d’autore di brani musicali. No, il punto è un altro. A quanto pare, per festeggiare degnamente e, verrebbe da dire, con brio rock, il suo avvento alla Casa Bianca, lo statista ha voluto usare come colonna sonora un brano del gruppo britannico.

Tuttavia, per quanto l’evento possa essere – ed è così – di portata storica, Mick e il resto delle Pietre Rotolanti non hanno gradito. Insomma, sembra ragionare Jagger, per quanto uno diventi il Presidente della nazione più potente del pianeta Terra, non può impunemente usare come colonna sonora un prodotto culturale fatto da una band. Perché? Perché, come già altri artisti, i Rolling Stones non vogliono essere associati a un uomo politico cui sono fermamente contrari.

Il primo discorso

Ai più attenti, non sarà sfuggito che proprio la mattina del ringraziamento agli elettori, il 9 novembre 2016, a risuonare come base musicale per il tripudio della vittoria, ci sia stata una canzone dei Roling Stones.

Donald Trump da neoeletto Presidente degli Stati Uniti, infatti, ha ringraziato parenti, elettori e amici sulle note del grande classico del 1969, la leggendaria ”You Can’t Always Get What You Want”. La canzone fu scritta dalla coppia Jagger/Richards e inclusa nel loro album Let It Bleed”.

Repetita iuvant

Così, a nemmeno 24 ore dal lancio del loro nuovo video ”Hate to See You go”, Mick Jagger e i Rolling Stones hanno dovuto smorzare la festa e interessarsi dell’uso incongruo del loro brano.

Per non essere associati a un evento politico inviso. Ma ”You Can’t Always Get What You Want” non è l’unica canzone del gruppo, amata dal neo Presidente degli Stati Uniti. Un altro brano finito nella sua campagna elettorale è stato “Start Me Up”. È successo a Maggio. In quell’occasione, i Rolling Stones hanno contestato ufficialmente l’uso arbitrario della loro composizione.

Invece, forzando o comunque personalizzando la massima ‘Repetita iuvant’ – va ricordato che ”You Can’t Always Get What You Want” era stata usata di nuovo e per un convegno politico a luglio – Donald Trump ha ripetuto per l’ennesima volta il gesto. Concludendo, è nata una causa legale sorta proprio in seguito alla disputa di luglio e legata all’utilizzo di quella canzone. La faccenda al momento è stata siglata da un Jagger acutamente ironico che ha commentato: «Forse mi chiederanno di cantare “You Can’t Always Get What You Want” al discorso inaugurale».