Un progetto estremamente importante e di grande utilità ambientale quello portato avanti dalla fondazione 'Ocean Cleanup', che ha intrapreso da qualche anno la lotta contro le tonnellate di rifiuti di plastica che galleggiano nei mari. Da alcuni giorni nella baia di San Francisco è partita la prova sul campo di 'System 001', una diga galleggiante atta a rimuovere la plastica dai mari. La notizia è stata resa pubblica qualche giorno fa. Si spera riuscirà nell'intento di far comprendere al mondo la gravità della situazione nella quale versano i nostri mari.
A causa delle tonnellate di plastica che - non smaltite - vengono riversate ogni anno nelle acque, la fauna e la flora acquatiche sono in pericolo.
La fondazione Ocean Cleanup contro la marea di plastica
L'Oceano Pacifico, tra la California e le Hawaii, presenta un immenso tappeto colorato, che riunisce in un unico 'corpo' oltre 76mila tonnellate di rifiuti di plastica. Sono anni che gli scienziati e le organizzazioni nate a tutela dell'Ambiente segnalano questi rifiuti, che - contaminando i mari - diventato il cibo principale dell'ignara fauna. Per questo motivo proseguono gli studi che permetteranno di mettere in campo alcuni dei numerosi sistemi volti ad arginare il problema della plastica nei mari.
Fra questi, è stato avviato il progetto ideato dal 23enne ricercatore olandese, Boyan Slat, che già nel lontano 2014 riuscì a renderlo possibile con una imponente raccolta fondi.
System 001, operazione mari puliti
Grazie al successo della campagna di crowdfunding che in cinque anni ha raccolto milioni di dollari, oggi è stato possibile avviare la fase sperimentale della diga 'System 001', nata in seguito alla fondazione della fondazione Ocean Cleanup creata da Boyan Slat.
Il sistema consta di un serpentone di gomma lungo oltre 600 metri, che - ancorato al fondale del mare interessato - servirà a raccogliere i rifiuti di plastica che, grazie alle correnti e ai venti, gli andranno incontro. Il serpentone non utilizza alcun operatore 'a bordo', è dotato di sistemi anticollisione, è alimentato a energia solare e collegato direttamente alla nave di controllo grazie anche a numerose videocamere installate sopra di esso. Se i dati rivelati da questa prima operazione saranno positivi, Ocean Cleanup si propone di mettere in mare diverse altre barriere nelle distese d'acqua più a rischio dell'intero pianeta.