I diritti tv sono ormai da qualche anno la principale fonte d'entrata per le squadre italiane e la sua incidenza nei loro fatturati è sempre più ampia, ed è proprio questo uno dei principali problemi nel calcio di oggi in cui le società si trovano sempre più dipendenti dai diritti TV per competere con le squadre estere o addirittura per sopravvivere ai costi legati alla gestione.

In passato

La storia dei diritti TV comincia in Serie A il 29 Agosto del 1993 quando Lazio-Foggia è la prima partita trasmessa in pay tv, all'epoca l'accordo prevedeva che Tele+ avrebbe trasmesso in diretta solo un posticipo della Serie A ed un anticipo della B incassando circa 110 miliardi di lire, nel triennio 1993-1996 pagheranno invece 200 miliardi annui, ma nel successivo accordo (relativo al 1996-1999) gli introiti salgono a 400 miliardi l'anno ma ora saranno trasmesse tutte le gare della Serie A inoltre nel 1999 un decreto legge emanato dal Governo conferisce la titolarità dei diritti televisivi alle società quindi viene abolita la vendita collettiva ed ogni club è libero di trattare con le emittenti , intanto a Tele+ si affianca Stream TV così che tra il 1999 e il 2003 il campionato è visibile in parte da una e in parta dall'altra e nel 1999-2000 si oltrepassano i 1000 miliardi di lire, nel 2003 nasce Sky Italia che assorbe Tele+ e Stream TV che porta ad un monopolio aggiustato con l'ingresso di "Gioco Calcio" gestita dalla Lega in cui confluisco i club minori a cui non va giù il nuovo accordo ma che nella stagione si uniranno a Sky (490 milioni di €), ma potendo competere solo per le trasmissioni satellitari non può allargarsi ad altre tecnologie e ciò favorisce l'ingresso in campo di Mediaset che offre le stesse gare ma a costi minori ed entro il 2010 i diritti TV versano 730 milioni annui,nel frattempo la "legge Melandri" ripristina la contrattazione collettiva fatta dalla Lega e giungono ad un accordo per il 2010 al 2015 di 990 milioni annui e per il triennio 2015-2018 di 1,2 miliardi annui.

Oggi

Intanto ieri si è tenuta l'asta per l'assegnazione di diritti TV da cui la Lega si aspettava almeno 1 miliardo di € per il triennio 2018-2021 assegnando un minimo a tutti i pacchetti ma all'apertura delle buste la Lega si è trovata in mano un offerta complessiva di poco più di 500 milioni (la metà !). Tutto ciò è dovuto alla mancata partecipazione di Mediaset in contrasto con le modalità del Bando proposto dalla Lega che ha permesso a Sky di presentare offerte molto ridotte per accaparrarsi i pacchetti.La Lega ha quindi rinviato l'assegnazione dei diritti ai prossimi mesi , si dice Novembre-Dicembre.

Motivi

Infatti accettando quest'accordo la Serie A avrebbe perso molto sia in termini economici con ovviamente minori entrate, ed in secondo luogo sul piano sportivo in quanto la mancanza di questi ricavi avrebbe impedito ad alcune squadre di competere nel calciomercato sempre più oneroso e per alcune (le più piccole) ci sarebbero riscontrati problemi anche per l'ordinaria gestione dell'attività.

Questo perché i nostri club fanno molta fatica ad attuare piani alternativi per aumentare i ricavi sia per motivi tecnici (non avere uno stadio di proprietà comporta diverse perdite come i naming rights) ma anche per mancanza di investimenti in comparti strategici quali vivaio e settore commerciale poco sfruttati in Italia salvo qualche eccezione.