Parma, Chievo e Cesena col fiato sospeso. Martedì prossimo, 17 luglio, presso il Tribunale Federale Nazionale si terrà il primo grado di giudizio per Emanuele Calaiò e per il Parma (deferito per responsabilità oggettiva), ma anche per Cesena e Chievo, deferite per presunte plusvalenze fittizie. Sono sentenze piuttosto attese che, nelle peggiori delle ipotesi, potrebbero anche portare alla retrocessione di alcuni dei club interessati.

Il caso Parma

Il club emiliano è stato raggiunto da un deferimento per responsabilità oggettiva, mentre il suo centravanti, Calaiò, dovrà rispondere di illecito sportivo in merito al presunto "caso sms" emerso pochi giorni dopo la partita di Serie B con lo Spezia.

Secondo la Procura Federale, i messaggi inviati dall'attaccante ducale ai colleghi De Col e Terzi avrebbero avuto come obiettivo quello di alterare il corso del match, puntando ad ottenere un impegno agonistico minore da parte degli avversari.

Il 17 luglio, qualora Calaiò venisse considerato a tutti gli effetti responsabile di illecito sportivo, rischierebbe una squalifica per non meno di 4 anni, una sanzione non inferiore all'inibizione, oppure un'ammenda equivalente a minimo 50mila euro.

Invece, se dovesse essere accertata la responsabilità oggettiva del Parma, il club emiliano potrebbe andare incontro ad una penalizzazione di uno o più punti in classifica da scontare nella stagione in corso o in quella successiva, oppure la retrocessione all'ultima posizione della graduatoria del campionato di competenza, con conseguente passaggio alla serie inferiore.

Al contempo, però, potrebbe anche arrivare un'esclusione dal campionato di competenza, con il Consiglio Federale chiamato poi a decidere a quale categoria assegnare la squadra. Infine potrebbe essere sancita la non ammissione o esclusione dalla partecipazione a determinate manifestazioni.

Il Parma, dunque, rischia davvero tanto.

La soluzione meno grave sarebbe una penalità da scontare nella prossima stagione, com'è successo al Foggia qualche giorno fa. Tuttavia, anche in questo caso dipenderebbe dal tipo di penalizzazione inflitta dal Tribunale Federale, perché partire in Serie A con un gravoso passivo di punti vorrebbe dire retrocessione quasi certa.

Di conseguenza, per il club ducale, qualora fosse riconosciuta la responsabilità oggettiva si prospetta una Serie A di passaggio o, nella peggiore delle ipotesi, addirittura la retrocessione in Serie C.

Se dovesse arrivare il mancato approdo al massimo campionato, a quel punto il Palermo, avendo perso la finale playoff-promozione con il Frosinone, avrebbe buone speranze di subentrare alla squadra emiliana. Tuttavia, non si può escludere a priori che il giudice possa valutare l'ipotesi del ripescaggio. Anche in questo caso la società siciliana sarebbe in lizza, anche se dovrebbe prepararsi a versare 5 milioni di euro, dato che il ripescaggio prevede il pagamento di una quota di riammissione.

Attenzione però anche al Crotone, che guarda con attenzione al destino del Parma per poter entrare nel novero delle formazioni destinate ad un eventuale ripescaggio.

Il caso Chievo e Cesena

Nello stesso giorno si terrà anche l'udienza per il caso Chievo. La società veronese è accusata dalla Procura Federale di aver inserito nel bilancio delle plusvalenze fittizie, allo scopo di mostrare un patrimonio netto del valore superiore rispetto a quello reale, per ottenere le iscrizioni ai campionati dal 2015 al 2018. Il deferimento ha raggiunto anche il Cesena, perché i due club si sarebbero accordati per effettuare dei trasferimenti di calciatori, indicando dei valori superiori rispetto alle valutazioni reali. Se martedì prossimo il Tribunale Federale dovesse confermare le accuse, la formazione clivense rischierebbe la retrocessione, con il Crotone che tornerebbe in Serie A come prima delle retrocesse al termine della stagione.

Se si dovesse verificare quest'ipotesi, il derby veronese si terrebbe il prossimo anno in Serie B, mentre la cadetteria perderebbe il confronto tutto calabrese tra Cosenza e Crotone.

Anche il Cesena potrebbe andare incontro alla retrocessione ma, in questo caso, nella società romagnola c'è meno apprensione, poiché sul club aleggia lo spettro del ben più grave fallimento societario. La formazione bianconera, infatti, il prossimo anno potrebbe addirittura ripartire dalla Serie D, e se ciò dovesse accadere si aprirebbe un vero e proprio valzer dei ripescaggi.

Infatti, se il Cesena fosse retrocesso (come nel caso del Chievo), la riammissione alla Serie B spetterebbe alla Virtus Entella. Invece, in caso di fallimento, scatterebbero i ripescaggi con Ternana e Siena pronte a darsi battaglia per ottenere il campionato cadetto.