Si conclude così la 38esima e ultima giornata del massimo campionato italiano di calcio, che assegna gli ultimi verdetti e il destino di poche squadre. Una giornata combattuta e spettacolare, non priva di sorprese.
Una giornata da dentro o fuori, in tutti i sensi
Una giornata, dieci partite. Destini incrociati, anche se a distanza, per quanto riguarda le posizioni più alte e più basse della classifica. Questo sport, sempre spettacolare e avvincente, dimostra una volta di più le ragioni della sua popolarità e del suo successo nel Bel Paese. Dalle 18 di sabato alle 23 di ieri sera, un susseguirsi di emozioni, colpi di scena e, anche, qualche risultato inaspettato.
Sintesi partita per partita
FROSINONE - CHIEVO
Niente di particolare di cui rendere nota. Un pareggio che, per quel che può valere, sta bene a entrambe per concludere un campionato che le aveva viste matematicamente retrocesse con alcune giornate di anticipo.
L'ultima partita di Sergio Pellissier da professionista, dopo 17 anni con la stessa maglia, quella del Chievo, onorando la fascia di capitano.
BOLOGNA - NAPOLI
La squadra di Mihajlovic non smette di sorprendere, e la sua impronta nel gioco di questa squadra è sempre più chiara ed evidente. I rossoblu ospitano al Dall'Ara la squadra di Ancelotti, dopo aver agguantato la salvezza in un pirotecnico 3-3 all'Olimpico contro la Lazio di Simone Inzaghi.
Un Bologna tutt'altro che passivo, che anzi crea per primo difficoltà all'estremo difensore avversario su un corner a mezz'ora dal fischio d'inizio. Questo avvio intraprendente degli emiliani li porta a mettere pressione sulla difesa partenopea e a sbloccare il risultato e passando in vantaggio al 43' su un'azione ben congegnata e culminata con un colpo di testa pulito e preciso da parte di Santander.
Vantaggio che si fa più consistente sul finire della prima frazione grazie al capitano Dzemaili, che dopo un azione in solitaria lascia partire un mancino che spiazza Karnezis, insaccandosi a fil di palo alla sinistra del portiere del Napoli. Al 58' i campani accorciano le distanze con Ghoulam che infila Skorupski sul palo più vicino.
La rimonta si concretizza al 77' grazie a Mertens che sfrutta un assist corto di Younes e non dà scampo a Skorupski sullo stesso palo dove Ghoulam aveva colpito 20 minuti prima. 7 minuti più tardi, Zielinski esplode un sinistro da fuori area che si va a stampare sul palo alla destra della porta rossoblu.
Il Bologna non ci sta e confeziona il gol vittoria: Orsolini prova la conclusione dalla sinistra del fronte d'attacco. Sul pallone interviene Santander di testa che beffa Karnezis e realizza la doppietta personale. Un Napoli orgoglioso, ma vulnerabile e un Bologna organizzato ed efficiente, sfrutta le poche vere occasioni che riesce a creare. Vittoria e salvezza degli uomini di Mihajlovic sono meritate, così come la permanenza nella massima serie.
TORINO - LAZIO
I granata ospitano i biancocelesti e dimostrano di meritare il piazzamento migliore in classifica nei confronti della squadra di Inzaghi. Ultima partita da professionista di Emiliano Moretti, che sostituisce Izzo nella ripresa. Il primo squillo della partita è ad opera dei giocatori di Mazzarri. Dopo un'azione in solitaria di Iago Falqué, Ola Aina fa da sponda per Lukic che da pochi passi mette a lato. I piemontesi passano in vantaggio al 51' grazie a Falqué che sfrutta una rimessa lunga di Ola Aina e da pochi passi beffa Proto.
Il divario aumenta appena 2 minuti più tardi: Meite serve in verticale Lukic che si fa metà campo in solitaria, evita Proto in uscita e insacca senza problemi a porta vuota.
I biancocelesti tentano la reazione accorciando le distanze al 66' con Immobile che manda al bar N'koulou con un tunnel che non lascia scampo a Sirigu e va a infilarsi sul palo più lontano. Il Torino, che non vuole sprecare il risultato maturato fin qui, chiude i conti al minuto 80 con De Silvestri che sfrutta una ribattuta corta di Proto su una conclusione di Zaza e deposita la sfera in rete con un pallonetto, a portiere a terra, impotente.
SAMPDORIA - Juventus
La Doria ospita i campioni d'Italia al Ferraris. Bianconeri che, adagiati sugli allori, avevano raccolto 3 punti nelle precedenti 4 partite. Allegri non convoca CR7 e Alex Sandro. In attacco Kean. In difesa Rugani titolare e De Sciglio che prende il posto di Alex Sandro.
A centrocampo spazio a Pereira e Can al posto di Douglas Costa e Pjanic.
Ultima partita di Massimiliano Allegri sulla panchina della Vecchia Signora e di Barzagli, in panchina, come giocatore. Blucerchiati vivaci e propositivi. Al 33' Ramirez serve Quagliarella in area che tenta una mezza rovesciata ma manda il pallone a lato. Nella ripresa i bianconeri si fanno vedere dalle parti di Audero con De Sciglio che serve un cross basso per Kean che sbaglia mira e manda di poco a lato.
Di nuovo la Juventus che poco dopo, sugli sviluppi di un corner, sfiora la traversa con una cannonata di Dybala da fuori area. Al 79' la Juventus passa in vantaggio con una rete di Kean su assist del giovane Portanova, ma il gol viene annullato per posizione di fuorigioco del n°18 bianconero.
La reazione della squadra di Giampaolo non si fa attendere e 5' più tardi la Doria passa in vantaggio con Defrel che dopo una triangolazione con Gabbiadini spiazza Pinsoglio di destro. Nel recupero, Caprari chiude il match con una prodezza da calcio di punizione mandando la sfera sotto il sette alla sinistra di Pinsoglio.
Anche qui nulla di particolare. Poche occasioni e mai veramente pericolose. Un pareggio che accontenta entrambe le squadre, che si salvano dalla retrocessione grazie alla sconfitta dell'Empoli a Milano contro l'Inter.
ROMA - PARMA
Roma che chiude la stagione con una vittoria e saluta il suo capitano Daniele De Rossi. Parma che si rende propositivo e non rischia nulla per quanto riguarda il piazzamento in classifica.
Roma che si rende pericolosa per prima, con Pastore che al 21' impegna Frattali su una conclusione ravvicinata. I ducali rispondono al 24' con Gervinho, che impegna Mirante in una parata in tuffo.
I giallorossi, però, passano avanti con Pellegrini che sfrutta una respinta corta di Gobbi e batte Frattali, complice una deviazione involontaria e sfortunata di Gagliolo. Nella ripresa, il Parma ristabilisce temporaneamente gli equilibri con Gervinho, che davanti a Mirante insacca con freddezza. La Roma chiude i conti al minuto 89 con Perotti che colpisce di testa su cross di Under.
INTER - EMPOLI
I nerazzurri, guidati per l'ultima volta da Luciano Spalletti, conquistano la tanto agognata qualificazione ai gironi di Champions League a discapito dei cugini rossoneri, impegnati a Ferrara contro la SPAL.
Qualificazione che arriva dopo una partita combattuta coi nervi a fior di pelle da parte di entrambe le squadre, evidenziati dalle due espulsioni negli ultimi minuti dell'incontro. Una squadra si giocava l'accesso alla massima competizione europea, l'altra lottava per non retrocedere in B.
Spalletti, in attacco mette un'unica punta, preferendo Icardi a Lautaro. La Beneamata si fa subito sentire al 9', con una conclusione di Perisic dai 20 metri che Dragowski devia in corner. Dragowski che si ripete successivamente con una parata eccezionale su un colpo di testa di De Vrij sugli sviluppi di un corner.
Al 51' i nerazzurri passano in vantaggio: Keita, appena entrato al posto di Asamoah, si beve due giocatori della formazione toscana e, da fuori area, fulmina Dragowski con un mancino rasoterra che si insacca alla sinistra del portiere della squadra di Aurelio Andreazzoli.
Al 57' assegnato un calcio di rigore all'Inter: Di Lorenzo effettua un retropassaggio azzardato per Dragowski. sul pallone si avventa in anticipo Icardi che viene steso dal portiere dell'Empoli. Icardi successivamente sbaglia il rigore facendoselo parare dallo stesso estremo difensore.
Al 76' Traoré sfrutta un passaggio di Ucan in area e beffa Handanovic, ristabilendo così temporaneamente la parità. Al minuto 81 Vecino si lancia in un'azione personale e lascia partire un rasoterra che si stampa sul palo sinistro della porta toscana. Il pallone diventa buono per Nainggolan che insacca a portiere battuto, riportando avanti i nerazzurri.
Nel recupero l'Empoli prova a rimettere in piedi la situazione con Ucan che tenta la conclusione da dentro l'area, ma Handanovic in uscita salva il risultato con un intervento che vale come un gol.
L'Inter spegne i sogni di qualificazione Champions del Milan e decreta la fine dell'esperienza dell'Empoli in Serie A, salvando così sia Genoa che Fiorentina
SPAL - MILAN
Altra partita spettacolare, con gli uomini di Gattuso che la spuntano ma non riescono a conquistare la qualificazione in Champions, dovendosi accontentare dell'accesso diretto all'Europa League. Al 18' i rossoneri si portano avanti con una conclusione di Calhanoglu su suggerimento di Kessie. Nulla può Viviano su questa conclusione.
Il vantaggio aumenta grazie a Kessie che al 23' sfrutta un passaggio filtrante di Rodriguez e col mancino la mette sotto l'incrocio. Al 28' la SPAL accorcia le distanze con Vicari, che su punizione dalla sinistra di Murgia colpisce di testa insaccando alle spalle di Reina, entrato al 21' per sostituire Donnarumma.
Al 53' la SPAL agguanta momentaneamente il pareggio: Cionek con un cross dalla destra su cui si avventa Fares che di testa beffa Reina.
Al 65' Cionek atterra Piatek in area: giallo per il giocatore della SPAL e rigore per il Milan. Al 66' Kessie trasforma il penalty spiazzando Viviano di destro. Al minuto 88 la SPAL colpisce la traversa, ma il risultato rimane invariato: vince il Milan, che ci ha creduto fino all'ultimo ma deve piegarsi alla classifica, che dà ragione ai cugini nerazzurri, vincitori a San Siro contro l'Empoli.
ATALANTA - SASSUOLO
Bergamaschi che con un netto successo sugli emiliani confermano la loro 3a posizione in classifica e conquistano una storica qualificazione ai gironi di Champions. Neroverdi che rimangono prima in dieci per un'ingenuità di Berardi, che non riesce a tenere a freno i nervi, e poi in nove per l'espulsione di Magnanelli.
Il Sassuolo preme subito sull'acceleratore e passa avanti con un destro rasoterra di Domenico Berardi. Il pareggio è agguantato dall'Atalanta un quarto d'ora più tardi ad opera di Duvan Zapata, che su un pallone non facile da controllare insacca alle spalle di Pegolo.
Nel recupero del primo tempo, Berardi si lascia andare al nervosismo, scelta che gli costerà l'espulsione immediata. Al 53' la Dea ribalta il risultato, grazie al Papu Gomez che sfrutta una respinta corta di Pegolo su una conclusione di Ilicic, e insacca con un pallonetto. Al 65' i bergamaschi chiudono la questione con Pasalic che su assist di Gomez la butta dentro. Espulso Magnanelli per doppio giallo a causa di proteste.
CAGLIARI - UDINESE
L'Udinese sorprende ancora una volta ribaltando una partita inizialmente in salita a causa di un Cagliari propositivo e pericoloso grazie al solito Pavoletti. Dopo tre occasioni cagliaritane fallite, infatti l'attaccante rossoblu la mette dentro di testa alle spalle di Musso dopo un tocco di Pisacane.
Il primo tempo prosegue poi con un alternarsi di occasioni, da una parte e dall'altra. Al 53' viene annullato un gol a Pussetto per offside. Al 59', dopo un traversone dalla strana traiettoria, Hallfredson insacca alle spalle di Cragno, ristabilendo la parità. Al 69' De Maio di testa spinge in rete il pallone del definitivo 2-1, nonostante il Cagliari manchi di poco il pareggio nel finale.
Termina così un'altra avvincente stagione ricca di colpi di scena, proteste (VAR in primis), gioie e sofferenza. Una nuova stagione ricomincerà tra tre mesi, con al momento Brescia e Lecce promosse dalla B, in attesa del verdetto dei play-off che decreteranno la terza squadra che si unirà a sostituire le retrocesse Empoli, Frosinone e Chievo.