La Juventus da qualche giorno ha annunciato l'erede di Massimiliano Allegri che come previsto risponde al nome di Maurizio Sarri. Il tecnico che si legherà al club con un triennale da 6-7 milioni di euro, non farebbe impazzire i tifosi sia per i trascorsi al Napoli, che per lo stile antitetico a quello della Vecchia Signora. Se Mughini vede l'ex Chelsea come il fumo negli occhi, Sacchi pensa di lui tutto il bene possibile e l'ha dichiarato nell’intervista a margine dell'evento di presentazione del suo libro “La coppa degli immortali”, avvenuta nell'Auditorium Banco BPM.
L'ex tecnico, da sempre, ha auspicato un ritorno dell'ex Napoli in Italia ed ora che è approdato sulla panchina della Juve non può che esserne soddisfatto, anche perché da tempo lui suggeriva ai campioni d'Italia un modo più aggressivo di giocare. Molti avrebbero visto meglio come sostituto di Allegri il condottiero del Manchester City, ma Arrigo da Fusignano non ha mai creduto che il catalano potesse lasciare la Premier League per la Serie A: “Non c’è mai stata possibilità di un arrivo di Guardiola”.
Quest'anno, secondo l’intervistato, Pep proverà a dare un assalto più convincente alla Champions League con i blu di Manchester. Il club di Agnelli virando sul tecnico di Valdarno, avrebbe fatto una scelta epocale per la storia della società: “Sarri è una scelta rivoluzionaria per la Juventus”.
La Vecchia Signora è il carro trainante del calcio italiano e se cominciasse a praticare un gioco più arrembante e avveniristico, aiuterebbe lo sviluppo di quello che è considerato lo sport nazionale. I sostenitori di Madama, per Sacchi, dovrebbero essere contenti perché Maurizio Sarri è allo stesso livello del tecnico catalano e di quello del Tottenham (entrambi candidati per la panchina bianconera): “I tifosi devono essere contenti perché è del livello di Guardiola o Pochettino”.
Sul Milan
Anche il Milan ha cambiato allenatore, infatti al posto di Gattuso ci sarà Marco Giampaolo. La scelta dei meneghini viene approvata dallo scrittore perché l'ex Sampdoria è ambizioso e può diventare un ottimo stratega, infatti viene paragonato dal collega ad un direttore d’orchestra che è insieme autore dell'opera.
La dirigenza rossonera ha affidato il ruolo di responsabile dell'area tecnica a Paolo Maldini. La decisone di dare più potere a Maldini secondo l’intervistato è giusta perché ritiene l'ex difensore pronto per questa mansione. L'ultima battuta riguarda il divorzio di Totti dalla Roma, dovuto a discrepanze con la proprietà del club. A tal proposito pensa che l'ex 10 giallorosso abbia preso la decisione giusta perché invece che essere apprezzato veniva usato.