La Juventus vanta un parco attaccanti affollato costituito da ben quattro centravanti di cui due, individuati in Mario Mandzukic e Gonzalo Higuain, inseriti nella lista dei partenti. Il Pipita, dopo un'annata sciagurata trascorsa in prestito sei mesi al Milan e altrettanti al Chelsea è ritornato tra i bianconeri con l'intenzione di rimanervi. Il desiderio dell'argentino non rema all'unisono con quello del club di Andrea Agnelli che vorrebbe cederlo per fare cassa ed evitare di pagare il gravoso stipendio (7,5 milioni netti).

Il gol del Pipita

Ieri la Juventus è scesa in campo per la prima amichevole dell'International Champions Cup a Singapore contro il Tottenham e Gonzalo Higuain ha giocato 45 minuti di gara durante i quali ha segnato il gol in risposta a quello di Erik Lamela e ne ha mancato un altro per un soffio.

Prima del fischio d'inizio ha parlato una decina di minuti con Fabio Paratici, ma né la chiaccherata, né il gol di luglio sono significativi per una sua permanenza all'ombra della Mole. In questa settimana di allenamenti, il ragazzo di Brest ha lavorato scrupolosamente, ma prima di partire gli hanno tolto il nove (marchio di fabbrica) dalla maglia per affibbiargli il 21, numero prestigioso, basti pensare che prima di lui l'hanno portato illustri bianconeri come Andrea Pirlo, Zinedine Zidane e Paulo Dybala. Il gesto vuole essere un chiaro segnale per dire che il posto di centravanti non è più suo, perché forse è stato riservato a Mauro Icardi, fuori rosa dall'Inter e da tempo nel mirino del Chief Football Officer.

Intanto, in Higuain dev'essersi accesa la speranza di rimanere in bianconero, quando sulla panchina è approdato Sarri che ai tempi in cui l'ha allenato al Napoli da lui ha ottenuto grandi risultati (36 gol) e a gennaio l'ha voluto al Chelsea. Il tecnico di Valdarno, però nella conferenza di vigilia di Tottenham - Juventus ha chiarito che lui si rimetterà alla volontà della società.

La speranza della Roma

Se il Pipita sta cercando con ogni mezzo di rimanere a Torino, la Roma spera che cambi idea e si trasferisca agli ordini di Fonseca che lo vedrebbe come l'erede di Edin Dzeko, promesso sposo dell'Inter. Il ds giallorosso Petrachi, fin dalla conferenza d'insediamento ha lusingato l'argentino promettendogli una rinascita simile a quella di Batistuta.

Ultimamente, pur rimanendo sulle sue posizioni, avrebbe mostrato apprezzamento per la corte dei capitolini. Le due società avrebbero raggiunto anche un primo accordo, in base al quale il ragazzo di Brest verrebbe ceduto con la formula del prestito oneroso e l'obbligo di riscatto. Pur di facilitare l'operazione potrebbe anche esserci una congrua buonuscita per l'ex numero nove.