Siamo alla vigilia del derby di Milano ed un po' di sano 'amarcord' diventa quasi obbligatorio. La storia è lunghissima: sono 224 i confronti ufficiali tra Inter e Milan con 81 vittorie dei nerazzurri contro 76 dei rossoneri e 67 pareggi. Ci sono inoltre 71 gare non ufficiali che gli archivi bollano come amichevoli anche se, in realtà, di amichevole hanno avuto ben poco. Qui il Milan è in vantaggio con 36 vittorie contro 24 dei 'cugini' ed 11 pareggi. A questo conteggio sono escluse le sfide di 45' dei triangolari estivi (i Memorial Ghezzi, i trofei Birra Moretti e Tim) ed anche l'inedita sfida di calcetto nel Mundialito Indoor del dicembre 1982 di cui davvero in pochi hanno memoria.

Le storie da derby sono centinaia ed in vista della sfida ufficiale numero 225 che si giocherà domani sera, 9 febbraio, a San Siro con il calcio d'inizio fissato alle 20.45, abbiamo scelto di ricordarne alcune.

Mazzola e Rivera, simboli di un dualismo che ha fatto la Storia

Non potevamo che iniziare con loro, Sandro Mazzola e Gianni Rivera, simbolo di un dualismo che opporrà le due sponde della Milano calcistica negli anni '60 e '70 e, più in generale, l'intero calcio italiano in un'epopea che ricorderà quella di due grandi assi del ciclismo come Fausto Coppi e Gino Bartali. Saranno 42 i derby giocati da Rivera, 40 quelli di Mazzola a cui è legato anche un record: suo, infatti, il gol più veloce in un derby giocato il 24 febbraio 1963, appena 13".

Il 'baffo' interista ed il 'golden boy' milanista sono anche i simboli di una Milano che fa grande l'Italia in Europa e nel mondo, trascinatori di due squadre che portano nel Bel Paese la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale negli anni '60. C'è però un solo giocatore che ha vinto scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale con entrambe le maglie ed è Saul Malatrasi.

Beppe e Franco Baresi, quando il derby era un 'affare di famiglia'

Nella storia ultracentenaria del derby della Madonnina anche la sfida in famiglia tra i fratelli Baresi.

Beppe con la maglia nerazzurra e Franco con quella rossonera saranno simboli di un'epoca che inizia alla fine degli anni '70 e si trascina fino ai primi anni '90. Si affrontarono per la prima volta il 12 novembre 1978, l'ultima sfida invece è quella del 19 aprile 1992: 26 le volte che sono stati avversari sulle sponde opposte di Milano di cui 24 ufficiali ed è stato Beppe Baresi a vincere più volte, 10 in totale contro le 9 volte di Franco Baresi mentre i pareggi sono stati 7.

Shevchenko e Meazza, i re dei bomber

Per quanto riguarda i cannonieri del derby, il primo posto assoluto spetta al fuoriclasse ucraino del Milan, Andriy Shevchenko capace di andare in rete per 14 volte contro l'Inter. Il gol che fa più male ai tifosi nerazzurri è certamente quello del 13 aprile 2003, semifinale di ritorno di Champions League: Sheva realizzò in pieno recupero del primo tempo il gol del vantaggio rossonero, l'Inter pareggerà poi a meno di 10' dalla fine con Martins ed il risultato di 1-1 si rivelerà pesantissimo considerato che si giocava in casa interista mentre all'andata il match si era concluso 0-0: il gol realizzato in trasferta da Shevchenko schiuderà al Milan le porte della finale continentale.

Al secondo posto nella classifica dei super bomber del derby c'è Giuseppe Meazza, 13 gol di cui 12 con la maglia nerazzurra ed 1 con quella del Milan.

La quaterna di Altafini, le triplette di Capra, Amadei, Nyers, Milito e Icardi

A detenere il primato di gol in un singolo derby è il milanista Josè Altafini autore di una quaterna il 27 marzo 1960, match che i rossoneri vinsero 5-3. Sul fronte nerazzurro il primato è condiviso da 5 giocatori, tutti autori di una tripletta: Giovanni Capra (Inter-Milan 5-0 del 6 febbraio 1910), Amedeo Amadei (3 gol nel leggendario Inter-Milan 6-5 del 6 novembre 1949), Istvan Nyers (Inter-Milan 3-0 dell'1 novembre 1953), Diego Milito (Inter-Milan 4-2 del 6 maggio 2012) e Mauro Icardi (Inter-Milan 3-2 del 5 ottobre 2017).

Hateley e Serena, quando il derby si vince con la testa

Sono tante le reti di testa nella storia del derby di Milano, l'ultima della serie certamente notevole è quella realizzata da Lukaku nel match d'andata dell'attuale campionato. Ne vogliamo però ricordare due che sono rimaste davvero indimenticabili: la prima prodezza è quella di Mark Hateley nel match disputato il 28 ottobre 1984. Quel volo del centravanti inglese che infranse davvero la forza di gravità sovrastando nella circostanza la marcatura arcigna di Fulvio Collovati, il disperato tuffo di Zenga praticamente da palo a palo, il pallone che finisce in rete: assolutamente da cineteca per il Milan che grazie a quel colpo di testa vincerà in rimonta 2-1 cogliendo un successo nella stracittadina che ai rossoneri mancava da sei anni.

Da copertina anche il gol di testa di Aldo Serena, uno che dalla vita in su è stato certamente tra i migliori calciatori italiani di ogni epoca. Il derby è quello dell'11 dicembre 1988, l'Inter è quella dei record ed il Milan quello che stravincerà la Coppa dei Campioni: Serena anticipa tutti con un tuffo da vero predatore da area di rigore, raccogliendo un cross dalla destra di Bergomi e piazzando il pallone dove il portiere non può arrivare, sarà il match-point per i nerazzurri che vinceranno 1-0.

De Vecchi e Minaudo, eroi per caso

Concludiamo questa carrellata con due eroi per caso. 'L'avvocato del Diavolo fa meglio di Perry Mason e vince una causa persa', dirà il compianto Beppe Viola in un suo celebre servizio di commento al derby del 18 marzo 1979.

Il centrocampista rossonero Walter De Vecchi, giovane studente in giurisprudenza, permetterà al Milan di riacciuffare per i capelli una situazione disperata, sotto di due gol, ed agguantare un pareggio con il quale i rossoneri coglieranno un punto fondamentale per la conquista del decimo scudetto. Ai minuti 80' ed 89' le due prodezze da fuori area di De Vecchi che sistemeranno lo score sul 2-2. "Il derby non è mai una partita come le altre - ricorderà Walter De Vecchi alla Gazzetta dello Sport, anni dopo - perché vale dieci volte tanto. Basta un gol e diventi leggenda, i tifosi ti ricorderanno sempre".

Così come i tifosi nerazzurri si ricorderanno di un altro protagonista a sorpresa, l'allora 19enne Giuseppe Minaudo che gettato nella mischia da Mario Corso nel derby del 6 aprile 1986 (era entrato tra il primo ed il secondo tempo al posto di Marangon), segnerà al culmine di una mischia il punto dell'1-0 per l'Inter che deciderà la contesa.

"Ho capito quello che era successo solo nel momento in cui mi sono sentito sollevare da terra e sono stato sommerso dagli abbracci di tutti i miei compagni - ha ricordato Minaudo in una delle interviste concesse anni dopo la sua prodezza - e, davvero, sul momento i miei ricordi sono confusi. Avevo fatto uno di quei gol che saranno sempre ricordati".