Momenti iconici del passato in vista del derby di Milano che potrebbe dare al Milan ulteriore slancio nel suo primato in classifica e nel suo avvio da record (mai nella sua storia i rossoneri avevano vinto dieci delle prime undici gare di campionato), o dare all'Inter campione d'Italia l'opportunità di rosicchiare punti pesanti ai 'cugini'. Sono davvero tante le istantanee della stracittadina, dai campioni che hanno segnato su entrambe le sponde (Meazza e Ibrahimovic tra gli altri), agli 'eroi per caso' (De Vecchi o Minaudo) o al derby in famiglia dei fratelli Baresi.
E poi, ancora, i vari Nordhal, Nyers, Mazzola, Rivera, Van Basten, Matthäus, Shevchenko, Milito. Insomma, c'è solo l'imbarazzo della scelta e in tal senso la scelta cade su due calciatori che sono stati protagonisti di due derby, uno alla fine degli anni '70 e l'altro nella prima metà del decennio successivo: Evaristo Beccalossi e Mark Hateley. Hanno poco in comune, a iniziare dal ruolo e anche a livello di carriere perché il 'Becca' è stato un'icona dell'Inter degli anni '80 mentre 'Attila' è stato una meteora, ma ha realizzato un gol che nella storia ultracentenaria del derby di Milano viene spesso rievocato come tra i più belli. Entrambi sono d'accordo su una cosa: essere protagonisti di un derby è un qualcosa che ti rende quasi immortale nei ricordi della gente.
Beccalossi: 'Nel derby ho provato le emozioni più belle'
Il derby del 'Becca' porta la data del 28 ottobre 1979 e fu davvero uno scontro al vertice. L'Inter, prima in classifica con 10 punti dopo 6 giornate, ospitava il Milan campione d'Italia che aveva un solo punto di svantaggio dai nerazzurri. Il match, disputato su un campo reso pesantissimo dalla pioggia, vide l'Inter prevalere 2-0 grazie alla doppietta di Beccalossi (da lì Gianni Brera avrebbe creato il celebre adagio 'sono Evaristo, scusa se insisto'), una giornata da incorniciare che l'ex fantasista nerazzurro ci ha raccontato in un'intervista concessa l'anno scorso nel 40esimo anniversario del 12° scudetto dell'Inter ottenuto proprio in quella stagione, soffermandosi soprattutto sul fastidio provato nei giorni precedenti al match, quando diversi giornalisti non lo mettevano in formazione per via del previsto campo pesante, considerato 'poco adatto' a un giocatore elegante e dalla tecnica sopraffina come lui.
In una recente intervista alla Gazzetta dello Sport ha nuovamente rievocato quel derby. "Nella mia carriera ho fatto poche doppiette e una di queste è quella contro il Milan. Per me il derby dell'ottobre '79 è il più bello, anche perché non ero da molto all'Inter e ancora non riuscivo a capire cosa volesse dire esserne protagonisti: in quella circostanza ho provato le mie emozioni più belle".
Sensazioni che il pubblico di San Siro rende uniche: "Il Meazza è la storia, è la Scala del calcio. Chi dice che non si sente nulla quando si è in campo, racconta il falso. Ho avuto la fortuna di essere protagonista in un derby e, credetemi, è una cosa che rimane dentro per tutta la vita".
Hateley: 'Il derby di Milano è come quello di Glasgow'
Mark Hateley giunse al Milan nell'estate del 1984 insieme al connazionale Ray Wilkins, ma con molto meno clamore visto che a differenza del secondo, nazionale inglese, lui giocava in seconda divisione con una squadra che lottava per non retrocedere, ma faceva tanti gol. Reti che avrebbe proseguito a realizzare anche nel campionato italiano, l'avvio di stagione 1984/85 è per lui eccellente con 4 gol nelle prime sei partite ed ecco che quando arriva il derby alla settima giornata i rossoneri sono appaiati all'Inter, nel gruppetto che insegue il Verona capolista.
Milan e Inter si affrontano il 28 ottobre 1984, dunque lo stesso giorno a cinque anni di distanza in cui Beccalossi realizzò la sua doppietta e Hateley, insieme a Karl Heinz Rummenigge sull'altro fronte, è uno degli osservati speciali. Il Milan non vince il derby in campionato da cinque anni e le cose sembrano andare male per il Diavolo anche questa volta, quando l'Inter si porta in vantaggio dopo 10' con Altobelli. I rossoneri, tuttavia, pareggiano con Di Bartolomei poco dopo la mezz'ora e nella ripresa, su un cross che spiove altissimo nell'area interista, Hateley viola le leggi della gravità con uno stacco monumentale e precede nettamente Fulvio Collovati, insaccando la sfera nonostante il gran volo di Zenga che proprio non riesce ad arrivarci.
Il match finisce 2-1 per il Milan che torna dunque a vincere un derby dopo gli anni difficili della Serie B. "Quello - ha detto in una live sul canale Twitch del club meneghino - fu un goal importantissimo per il Milan e per la mia carriera. Lo ricordo con grande affetto. La rivalità con l'Inter è come quella tra Celtic e Rangers e segnare un goal così iconico nel derby è speciale. Sbagliò Collovati a mostrarmi il numero della sua maglietta". Hateley che lasciò il Milan nel 1987 e, a parte quel gol straordinario, non lasciò particolarmente il segno, cosa che invece avrebbe fatto in Scozia con i citati Rangers. Ma con Beccalossi, al di là della giornata, della data del derby e del fatto di averlo 'marchiato a fuoco' ha in comune la convinzione che "segnare nel derby di Milano ti resta dentro per la vita".