Un duro colpo, l’ennesimo, è stato inferto alla camorra di Casal di Principe. Un intervento congiunto tra gli uomini della DIA, della squadra mobile della Polizia di Stato di Caserta, della Guardia di Finanza e del comando dei Carabinieri di Casal di Principe, ha portato all’arresto di 26 persone, accusate di essere affiliate al Clan dei Casalesi. Tra queste, anche le figlie del boss Francesco Bidognetti, conosciuto nell’ambiente con il soprannome di “Cicciotto 'e mezzanotte”, fondatore del clan dei Casalesi, insieme a Francesco Schiavone.

Le donne del boss

Le donne sono state fermate a Formia, nel Lazio, città nella quale si erano rifugiate dopo che la madre, Anna Carrino, aveva deciso di diventare collaboratrice di giustizia, nel 2008. Quattro anni dopo, la moglie del boss rivelerà agli inquirenti di aver fatto uccidere un falegname 20enne di Casal di Principe, per futili motivi.

Già nel 2008, la nipote di Anna Carrino era stata vittima di un attentato da parte del clan di Giuseppe Setola, dal quale era riuscita a sopravvivere. Dopo quell’episodio la donna del boss Francesco, preoccupata per la sorte dei figli, li aveva invitati a prendere le distanze dalla vita criminale della famiglia.

La figlia maggiore del boss, Katia, 35 Anni, è stata condotta in carcere, mentre per Teresa, 27 anni, attualmente in stato di gravidanza, la Procura ha concesso gli arresti domiciliari.

L’unico uomo autorizzato a mantenere i contatti con le donne, e a fare da tramite tra loro ed il resto del clan, era Vincenzo Bidognetti, non imparentato con il boss, nonostante l’omonimia, tratto in arresto anche lui.

Arrestata anche Orietta Verso, 42 anni, moglie del figlio Raffaele, secondogenito del boss Bidognetti.

I reati contestati sono associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso, ricettazione e estorsione.

Una misura cautelare è stata anche notificata a Francesco Bidognetti, nel carcere de L’Aquila, nel quale è attualmente detenuto.

Il clan dei Casalesi, che sembrava essere stato sgominato con l’arresto dei boss fondatori, in realtà pare sopravvivesse ancora con l’operato della famiglia Bidognetti. Infatti, nelle ultime settimane, erano stati registrati, nella zona, episodi di violenza intimidatoria nei confronti di alcuni commercianti, e di attentati ad imprenditori già conosciuti dagli investigatori.