Rimane alto, in alcune regioni del nord Italia, l'allarme per il Coronavirus e la vita nelle "zone rosse" è tutt'altro che semplice. Soprattutto negli ospedali. Le strutture sono in serie difficoltà e, nei giorni scorsi, una bimba di 5 anni, si è ritrovata suo malgrado, protagonista, di una disavventura. La piccola residente a Bertonico (uno dei paesi più coinvolti della provincia di Lodi) venerdì accusava febbre e dolori addominali, ma ha dovuto attendere ore ed ore prima di essere visitata. A denunciare l'accaduto è stato il padre della bambina.

La notizia è stata riportata dal quotidiano Il Giorno.

La disavventura di una bimba a causa del Coronavirus

Nel primo pomeriggio di venerdì 28 febbraio, una bimba di 5 anni, residente a Bertonico (uno dei paesi in cui si è fatta più sentire l'emergenza Coronavirus) ha iniziato a stare male: già febbricitante dal giorno precedente, lamentava fortissimi dolori all'addome. I genitori, preoccupati, intorno alle 15:20 hanno deciso di allertare il 112. Il centralino, dopo averli ascoltati, li ha invitati a portare un po' di pazienza e li ha rassicurati dicendo che avrebbero provveduto ad allertare il 118 o un operatore sanitario.

Dopo aver aspettato invano per un'ora, il padre ha ricontattato il 112.

Stavolta, l'operatore lo ha messo in attesa, dicendo loro che sarebbero stati richiamati da lì a poco. Anche in questo caso, però, la promessa è stata disattesa. Alle ore 17 la bimba continuava a stare male. Così, per la terza volta, la famiglia di Bertonico ha composto il 112. Dalla centrale è stato risposto loro che vi era stato un tentativo di chiamata, ma il cellulare risultava irraggiungibile.

Esasperati, i genitori della piccola, hanno suggerito di uscire dalla "zona rossa" e di accompagnare personalmente la figlia in ospedale. Alcuni familiari residenti fuori dall'area a rischio, nel frattempo, si erano anche resi disponibili a "prendere la ragazzina al confine" (ovviamente con le dovute protezioni) e di accompagnarla al Pronto Soccorso.

Il 112, però, era stato irremovibile, ribadendo ai genitori che, per nessun motivo avrebbero potuto superare i blocchi.

Non le è stato fatto il tampone per il Coronavirus

I soccorritori hanno fatto il loro ingresso nell'abitazione di Bertonico solo alle 18:20, quando la bimba aveva 39,1 di febbre. I sanitari, dopo aver valutato la situazione, hanno deciso di accompagnarla all’ospedale di Crema, l'unico con posti letto a disposizione. Al nosocomio, però, ancora non erano pronti per accogliere pazienti provenienti dalla "zona rossa" e quindi madre e figlia hanno dovuto attendere la visita. I primi accertamenti clinici sono stati svolti alle ore 19:20 e poco più tardi la bambina è stata dimessa (nonostante avesse ancora mal di pancia).

Durante le visite mediche, però, la bimba non è stata sottoposta al tampone per comprendere se avesse contratto il Coronavirus. "Ad oggi - hanno dichiarato il familiari - non sappiamo se i suoi problemi di salute siano stati legati al Covid-19".

Ospedali in difficoltà per il Coronavirus

Nei giorni scorsi, per contenere i casi di contagio di Coronavirus, in provincia di Lodi è stata istituita una "zona rossa". La vita, in quest'area, non è semplice e - come era prevedibile - si è verificato più di un disagio; le situazioni più critiche si sono registrate negli ospedali. Le richieste di assistenza sanitaria - amplificate anche dall'emergenza Covid-19 - hanno creato caos e sovraffollamento.

All'ospedale di Lodi, nel pomeriggio di giovedì 27 febbraio, ci sono stati ben 51 ricoveri gravi e, in 17 casi si è dovuto ricorrere alla terapia intensiva.

Purtroppo, come sottolineato nei giorni scorsi anche dal presidente della Regione Lombardia Fontana, il nosocomio non ha abbastanza camere di terapia intensiva e, di conseguenza, cui i pazienti sono stati trasferiti in altri reparti analoghi della Lombardia.