Il bollettino del Coronavirus per il 18 settembre fa registrare un nuovo incremento dei casi. I numeri forniti dal Ministero della Salute confermano il trend che vede i contagi da Sars-Cov2 in salita nonostante una lieve diminuzione dei tamponi rispetto a quelli fatti ventiquattro ore prima. Si è passato da 101.773 test effettuati il giovedì ai 99.839 del venerdì.

Coronavirus: bollettino racconta la salita dei positivi

I nuovi positivi sono 1907. Ieri erano 1585 nonostante i tamponi fossero stati effettuati in numero maggiore. L'ampio spettro di numeri fornito dal Ministero della Salute permette di poter avere un quadro generale della situazione.

In Italia gli attualmente positivi sono 42.457. Il saldo tra nuovi contagiati, guariti e decessi fa registrare un in incremento di positivi pari a 1044 persone,

Crescono gli ospedalizzati

Le regioni con il maggior incremento di casi sono la Lombardia (+224) la Campania (+208) ed il Lazio (+193). Rispetto, però, a marzo e aprile oggi si assiste ad una distribuzione più omogenea sul territorio nazionale, considerato che altri territori come Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria e Sicilia devono fare i conti con numero di contagiati oltre la tripla cifra.

Ricordando come ogni nuovo positivo può essere asintomatico e dunque non malato (e molti dei quali lo sono), i parametri che vengono monitorati con maggiore attenzione sono quelli relativi alla ricettività ospedaliera.

E da lì provengono buone notizie. Le terapie intensive, infatti, calano di quattro unità e passano a 208. Per quanto riguarda, invece le ospedalizzazioni si registra un incremento di 39 unità. Oggi sono 2387 i pazienti che si trovano in ospedale con sintomi lievi e che non richiedono il supporto dei ventilatori per respirare.

Numeri che, come si può notare, restano lontani da quelli che avevano generato il dramma di marzo ed aprile.

L'obiettivo resta perciò mettere in pratica comportamenti finalizzati a evitare che ciò accada. Tant'è che diversi esperti evidenziano come rintracciare tanti positivi, soprattutto se asintomatici, può essere visto come un segno di una buona capacità di tracing e come opportunità per isolare potenziali diffusori.