Il Corriere della Sera ha intervistato l'ex capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, a proposito dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus Sars-CoV-2 nel nostro Paese. L'esperto è anche consigliere della task force anti Covid del governatore lombardo, Attilio Fontana. Secondo Bertolaso tra due settimane, se la curva dei contagi non cala, l'Italia rischia un nuovo lockdown totale per almeno un mese. "A metà del prossimo mese la curva dei contagi, ricoveri e morti avrà un'impennata insostenibile" - queste sono le parole pronunciate dall'ex capo della Protezione Civile.

Bertolaso: 'Bisogna bloccare tutto, subito'

Il professionista ha spiegato che adesso c'è bisogno di bloccare tutta Italia subito, lasciando aperte però le attività essenziali. Un nuovo lockdown adesso, secondo Bertolaso, permetterebbe al sistema sanitario di rifiatare e di organizzarsi. L'epidemia poi potrebbe arrestarsi e avanzare meno velocemente. L'esperto ha riferito che bisogna agire ora senza aspettare di vedere i risultati delle misure intraprese dal governo nelle scorse settimane. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha infatti emanato un nuovo Dpcm nella giornata del 25 ottobre scorso con il quale obbliga bar, pub e ristoranti a chiudere al pubblico alle ore 18:00, mentre restano consentite fino alle 24:00 le attività di asporto e consegna a domicilio.

Guido Bertolaso ha riferito inoltre che è inaccettabile che l'Italia, nazione che vanta una grande tradizione medica, abbia avuto bisogno dell'aiuto di medici arrivati dall'estero. L'ex capo della Protezione Civile ha affermato che a marzo "siamo stati colti di sorpresa", mentre adesso no, per cui il sistema sanitario avrebbe dovuto organizzarsi in estate per recuperare posti letto all'interno dei reparti di terapia intensiva.

Il 29 ottobre in Italia 26.831 nuovi casi

Guido Bertolaso, sempre nel corso dell'intervista apparsa sul Corriere della Sera, ha affermato che negli scorsi mesi dovevano essere assunti 10.000 infermieri su tutto il territorio nazionale, questo per poter fare fronte a una eventuale seconda ondata. Proprio per questo, secondo Bertolaso, il filtro dei medici di famiglia adesso è saltato e i pronto soccorso sono andati sotto pressione.

Tutto ciò secondo l'ex capo della Protezione Civile è molto grave, perché non permette ad altre persone di fare le visite ambulatoriali e gravi patologie rischiano di essere diagnosticate troppo tardi. "I pilastri necessari per contrastare l’epidemia si stanno sgretolando" - questo è l'avviso lanciato da Bertolaso.

Nella giornata del 29 ottobre in Italia si sono registrati 26.831 casi di infezione da Sars-CoV-2. Con questi numeri il nostro Paese si avvia a entrare nello scenario pandemico di tipo 4, il più grave previsto dal documento "Prevenzione e risposta a COVID-19" redatto dall'Istituto Superiore di Sanità. Arrivati a quel punto un nuovo blocco totale sarebbe inevitabile.