Ormai è un fatto riconosciuto da tutta la maggioranza di Governo M5S - Lega. Lo spread, il differenziale di rendimento tra i Titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi, non può essere mantenuto a lungo sopra quota 300 punti base. E tanto meno gli deve essere consentito di salire ulteriormente.

Le conseguenze di un simile scenario per la nostra economia, gravata da un elevato debito pubblico, potrebbero essere molto gravi. Il tema è stato al centro di un "faccia a faccia" tra i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che hanno parlato di come prevenire una crisi del sistema bancario in caso di ulteriori impennate dello spread.

Oltre che del resto della manovra economica.

Rafforzare il Fondo Salva - Banche

La congiuntura economica si intreccia, inevitabilmente, anche con le esigenze dei due leader di dare risposte concrete all'opinione pubblica e alla loro base, prima di tutto. Come evidenzia il quotidiano romano "Il Messaggero" soprattutto Luigi di Maio avrebbe ammorbidito la sua posizione. Una posizion che, fino a qualche giorno fa, era di netta preclusione ad un qualsiasi ulteriore sostegno da parte dello Stato al sistema bancario.

Ora, dopo le contestazioni ricevute anche sulla vicenda della Tap, il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico sembrerebbe disponibile a valutare un rafforzamento del Fondo Salva - Banche in ottica anti - spread.

Anche perché, in questi giorni, sarebbe iniziata una graduale corsa agli sportelli da parte di diversi risparmiatori italiani preoccupati dall'andamento della congiuntura internazionale per ritirare i loro denari depositati in banca.

Da parte sua Matteo Salvini sarebbe deciso a difendere e aiutare "chiunque ne abbia bisogno, sia che si tratti di banche o imprese".

Ma starebbe temporeggiando in attesa che anche il partner di Governo pentastellato si renda pienamente conto che attuare una strategia di netta contrapposizione nei confronti delle varie istituzioni finanziarie, che siano la Commissione europea o la BCE di Mario Draghi, sia del tutto inefficace in questo momento.

Perché lo spread rimane alto

Salvini e Di Maio hanno cercato di analizzare anche i motivi che starebbero alla base di questa risalita dello spread. E dalla discussione avuta si sarebbe capito che, oltre ad aumentare la dotazione del Fondo Salva - Banche sarebbe opportuno seguire le indicazioni fornite nei giorni scorsi dal Ministro dell'Economia Giovanni Tria e rendersi disponibili ad abbassare, almeno di qualche decimale, il tetto del 2,4% al rapporto deficit/pil. Sarebbe questo, più che i giudizi delle varie agenzie di rating, a far mantenere alta la "febbre" ai rendimenti dei Titoli di Stato italiani.

Per far sì che Di Maio comprenda la necessità di questo cambiamento di strategia si sarebbero mossi anche lo stesso Premier Giuseppe Conte in tandem con il ministro Tria.

Anche perché la discesa dello spread è elemento indispensabile per capire come strutturare i due distinti decreti legge che dovrebbero introdurre ne nostro ordinamento le due riforme più attese di questo Governo, cioè il reddito di cittadinanza e la riforma della Legge Fornero.