Ci sono serie possibilità di vedere la nascita di un referendum popolare nel caso in cui il Senato non dovesse modificare il Ddl sulla buona Scuola sui punti più controversi. Questo l'annuncio chock fatto dal Segretario Anief, Marcello Pacifico.

Ecco i punti più contestati del disegno di legge sulla buona scuola:presidi, TFA, PAS

Innanzitutto la questione precariato ed il piano assunzioni previsto dal governo. Secondo le stime fatte dall'Anief nell'anno scolastico che si aprirà a settembre 2015 ci saranno circa 100.000 supplenze su posti vacanti. Si prevedono, quindi, a fine anno scolastico 2015/16 una valanga di ricorsi, proprio da parte di quei precari che avranno coperto una cattedra vacante, per chiedere la stabilizzazione e risarcimento economico, come sancito dalla Corte di Giustizia europea.

Occorrerà capire anche se il TFA (acronimo di Tirocinio Formativo Attivo) abbia valore concorsuale o meno.

Il premier Renzi sostiene che non sia così. L'Anief, sempre per bocca del suo massimo rappresentante, sostiene il contrario:"Il titolo degli abilitati TFA ha valore concorsuale in virtù dell'esame di Stato finale con cui è stato conseguito" Questa è la risposta di Pacifico a chi, come il premier Matteo Renzi, non dà credito al titolo conseguito dopo un corso ufficiale con esame finale. Porta aperta anche per gli abilitati PAS, anche se coloro che hanno frequentato non sono stati sottoposti a colloquio selettivo al momento dell'accettazione, ma hanno sostenuto l'esame di Stato conclusivo del percorso abilitante fatto.

La questione Presidi e loro super poteri. Il famoso art. numero 9 del disegno di legge sulla Buona Scuola del Governo Renzi, quello relativo ai super-presidi, Così come licenziata dalla Camera, la figura del nuovo Dirigente scolastico non piace a nessuno.

Non piace ai docenti, non piace ai sindacati. E' un accentramento di poteri che potrebbe scavalcare e scardinare la "democrazia interna" e gli equilibri delle istituzioni scolastiche.

Per questi motivi sono state proclamate agitazioni nelle scuole con il blocco degli scrutini. Forse saranno salvaguardate le classi terminali. La protesta e la mobilitazione contro la riforma renziana non sono lontane.